Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Alunni poveri Pranzo a casa non a scuola

- N. C.

Gli alunni delle scuole primarie provenient­i da famiglie con situazioni di disagio economico, potranno consumare il pranzo a casa, uscendo dall’istituto nell’orario riservato alla pausa in mensa. Lo ha deciso a Ficarolo il sindaco Fabiano Pigaiani, cercando una mediazione rispetto a una circolare del dirigente scolastico che vietava ai bambini di consumare all’interno dell’istituto pasti portati dall’esterno.

Una opzione scelta da diversi genitori per evitare il pagamento della retta, posta attorno ai 90 euro mensili per allievo, per accedere al servizio. Pigaiani ha fatto approvare, d’intesa con l’amministra­zione comunale una delibera che, nel rispetto della privacy delle famiglie e dell’organizzaz­ione delle attività didattiche, intende offrire un’agevolazio­ne a chi è particolar­mente colpito dalla crisi economica perdurante.

«Verrà redatta una graduatori­a che stabilisce le fasce per rientrare nella deroga — spiega il sindaco di Ficarolo — chi intende avvalersen­e dovrà presentare l’attestazio­ne Isee, l’Indicatore della situazione economica equivalent­e delle famiglie. L’elenco degli aventi diritto non sarà reso pubblico per questioni di riservatez­za».

La soluzione sarebbe emersa anche da una serie di confronti tra il sindaco con i genitori e la direzione scolastica, con l’obiettivo di trovare una sintesi rispettosa delle esigenze di tutti, in un quadro di legittimit­à, ma con maggiore elasticità rispetto alla situazione di partenza.

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