Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Prosecco, via libera ad altri 1200 ettari «Così premieremo le aziende ecologiche»
Pubblicato il bando per i nuovi 1.200 ettari di Prosecco.
La Regione ha accolto la richiesta del Consorzio di tutela del Prosecco Doc di incrementare la superficie dei vigneti. La decisione di estendere la superficie iscritta nello schedario viticolo è ripartita in modo proporzionale tra il Veneto (978 ettari) e il Friuli Venezia Giulia (222 ettari). L’incremento, concordato con le associazioni dei produttori, sarà graduale e porterà, nel 2019, a 24.450 ettari l’estensione totale.
Una vittoria per il presidente Stefano Zanette che ha proposto, primo in Italia, che l’estensione segua parametri ad altissimo valore «ecologico». Nelle nuove assegnazioni verranno infatti riconosciuti criteri di priorità alle aziende che adottano metodi di coltura biologici o che aderiscono al Sistema qualità nazionale di produzione integrata, o che mantengono accanto ai vigneti anche alberature e siepi. Si potranno così infrangere nuovi record di produzione, l’estensione dei terreni permetterà al sistema di crescere: la Doc lo scorso anno aveva imbottigliato 410 milioni di bottiglie, quest’anno conta di finire a 450 e punta al mezzo miliardo per il 2018.
Rimangono inalterate le dimensioni territoriali delle due Docg «superiori»: Valdobbiadene è assestata sui 90 milioni di bottiglie, mentre ad Asolo si registra una ulteriore impennata del 20% dell’imbottigliato, dato che l’estensione di produzione massima non è ancora stata raggiunta: il 2017 dovrebbe chiudersi a circa nove milioni di bottiglie.
«Abbiamo accolto la domanda del Consorzio – spiega l’assessore all’Agricoltura, Giuseppe Pan - sposandone la politica di aumento controllato, con l’attenzione a favorire in particolare le micro imprese e la permanenza dei giovani in agricoltura. Consentiremo ai giovani viticoltori che stanno ancora crescendo di rafforzarsi, senza mettere a rischio i delicati equilibri di mercato che regolano l’economia della produzione Doc del vino più conosciuto al mondo».
La notizia arriva nei giorni di chiusura della vendemmia 2017 che fino alle ultime battute ha sfidato i viticoltori impegnandoli in una raccolta che quest’anno non ha risparmiato fatiche. «Le complessità che si sono presentate quest’anno hanno portato a una produzione in quintali di uva inferiore del 7-10% rispetto al 2016, per un corrispettivo di circa 650 mila ettolitri», dice il presidente della Docg di Valdobbiadene, Innocente Nardi. «Risultato sostanzialmente positivo date le condizioni e se confrontato con altre realtà italiane che hanno subito una sorte peggiore. Alla diminuzione della materia prima corrisponde all’aumento del prezzo delle uve e del vino, che per la Glera sale mediamente tra il 10 ed il 15% rispetto al 2016».