Picchia e tortura la moglie per dieci anni e la obbliga a dormire con l‘amante Arrestato dai carabinieri

Dieci anni di percosse e minacce. Dieci anni durante i quali la vittima, una trentatreenne moldava, è rimasta in silenzio, immobilizzata dalla paura, ma che si sono conclusi alcuni giorni fa, quando finalmente ha trovato il coraggio di denunciare il marito. Teatro delle violenze, una piccola casa nella Bassa Padovana. Una relazione che era iniziata nel 2006, quando vivevano ancora in Moldavia, e che al principio aveva i contorni della favola: lui, operaio del 1983, premuroso e presente, lei amata e coccolata. Dopo la nascita del primo figlio, però, sono iniziati gli insulti e i pestaggi. Un clima che si è fatto di giorno in giorno più difficile, al punto che lei ha deciso di interrompere la sua seconda gravidanza. Il marito l’ha costretta a subire di tutto, persino la convivenza forzata con nove connazionali, tra cui una ballerina di lap-dance con cui l’avrebbe tradita. Passavano gli anni, i figli sono diventati tre, e le violenze crescevano: pugni, minacce con coltelli, abusi sessuali. Pochi giorni fa, però, la vittima ha trovato il coraggio rivolgersi ai carabinieri che l’hanno accompagnata, insieme ai figli, in una casa rifugio, mentre lui è stato posto agli arresti domiciliari. Dall’altra parte della provincia, nella zona di Piove di Sacco, un altro operaio 40enne, stavolta italiano, è finito in manette per maltrattamenti familiari e lesioni personali nei confronti della moglie. A chiamare i carabinieri, mercoledì notte, è stata proprio la donna che, in lacrime, ha raccontato che il marito la stava picchiando. I militari si sono precipitati nell’abitazione della coppia e hanno arrestato l’aggressore, ponendo fine a ben quattro anni di violenze. Salgono così a quattro gli arresti per maltrattamenti dell’Arma nell’ultima settimana. Sono però ben 108 gli episodi dall’inizio dell’anno: storie drammatiche, accomunate dalla paura e da una condizione di sudditanza nelle quali le donne si trovano a vivere. Almeno fino al giorno in cui non trovano il coraggio di denunciare. (a.t.c.)