Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Via la casa ai rom che delinquono»
Padova, linea dura del sindaco Giordani dopo il ferimento di due vigili urbani
Dopo il ferimento di due vigili da parte di un nomade ospitato in una casa del Comune, il sindaco Sergio Giordani ha annunciato la linea dura nei confronti dei rom di via Bassette che ora vivono negli appartamenti del Comune. Non è chiaro se il sindaco avrà i poteri per dare seguito all’annuncio, ma, su ordine di Giordani, il Comune sta studiando un modo per intervenire nell’assegnazione degli alloggi popolari a chi commette reati. Polemica con Bitonci.
«Dopo dieci anni di lassismo da parte delle giunte di centrosinistra, noi abbiamo sgomberato il campo nomadi abusivo di via Bassette», rivendicava l’ex sindaco Massimo Bitonci in campagna elettorale. «Peccato però – gli ribatteva l’allora aspirante primo cittadino Sergio Giordani – che per sgomberare via Bassette avete dato a quei nomadi una casa popolare, sottraendola a chi ne aveva diritto in base alla graduatoria. Altro che prima i padovani». A distanza ormai di tre mesi e mezzo dal voto, le polemiche tra chi c’era prima e chi c’è oggi a capo di Palazzo Moroni non si placano. E, come già successo tre giorni fa in occasione della chiusura di un kebabbaro nella centralissima via Umberto I, si evince bene la differenza che passa tra protestare e amministrare. Tra agitare i problemi e risolverli. Tra fare opposizione e governare i fenomeni. A riavviare il muro contro muro tra Bitonci e Giordani, come se la campagna elettorale non fosse mai terminata, è quanto avvenuto nel primo pomeriggio di domenica in via Chiesanuova. Protagonista della vicenda il 25enne Marcellino Seferovic, proprio uno dei nomadi sgomberati da via Bassette a luglio 2016, assegnatario di un alloggio comunale in via Carli, sempre a Mortise. Alloggio che adesso il sindaco ha intenzione di togliergli. Il giovane, già noto a forze dell’ordine e vigili per furti e altri reati simili, ha infatti spedito al pronto soccorso due agenti-motociclisti della Polizia Municipale al termine di un folle inseguimento lungo la strada che dal centro città porta a Sarmeola di Rubano. Seferovic, ubriaco e senza patente, si trovava alla guida di un Fiat Ducato quando, intorno alle 15,30, si è imbattuto nei vigili all’altezza del cimitero Maggiore e, in maniera apparentemente inspiegabile, si è dato alla fuga, percorrendo via Chiesanuova a 150 chilometri all’ora e attraversando tutti gli incroci col semaforo rosso. La sua corsa, durante la quale ha tentato più volte di speronare gli agenti, si è conclusa poco prima del centro commerciale Le Brentelle, quando ha abbandonato il furgone in mezzo alla strada e ha provato a scappare a piedi lungo l’argine. I vigili però, dopo essersi beccati più di qualche pugno, calcio e testata, sono riusciti a bloccarlo. Il giovane nomade, si è poi scoperto, era al volante del Fiat Ducato con un tasso alcolemico ben oltre il limite consentito e per di più senza patente, visto che gli era stata ritirata due giorni prima dai carabinieri di Rovigo. Seferovic, arrestato e processato ieri per direttissima, è stato sottoposto all’obbligo quotidiano di firma fino a data da destinarsi. Ma il punto, al di là della cronaca del fatto, è soprattutto un altro. «È questa la gente a cui il mio predecessore Bitonci ha dato una casa popolare – sbotta il sindaco Giordani – Altro che prima i padovani. Vicende del genere sono inaccettabili e, in questo senso, sto verificando la possibilità di levare l’alloggio comunale a questo signore. Chi commette reati, e si permette addirittura di aggredire i nostri vigili, va punito». Per la cronaca, va ricordato che, proprio un mese fa, la giunta di Palazzo Moroni ha rinnovato per un altro anno, quindi fino a settembre 2018, la concessione di nove case pubbliche alle famiglie sgomberate da via Bassette, in testa quella assai numerosa dei Seferovic. Le abitazioni in questione, gestite da don Albino Bizzotto e dalla sua associazione Beati Costruttori di Pace (era già così con Bitonci) e il cui affitto annuo ammonta complessivamente a 9.500 euro, si trovano: due in via Bajardi, due in via Carli, due in via Polesine, una in via Pellico, una in via Ruggeri e una in via Kennedy a Rubano.