Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Allia voleva sciogliere il cadavere nell’acido»
Bagnoli, dopo l’omicidio di Mazzei, l’imprenditore ha trascinato il corpo verso una vasca
C’è un sospetto inquietante sull’omicidio di Francesco Mazzei, 38 anni, nato a Crotone ma residente in Germania, rimasto senza vita sabato 23 settembre sull’asfalto della L.B. di Bagnoli per una fucilata che l’ha colpito al fianco e alla schiena mentre stava scappando. Il sospetto è che Benedetto Allia, il suo killer, volesse disfarsi del corpo della vittima per sempre, sciogliendolo nell’acido. In pieno stile mafioso. Sospetti corroborati però dai freddi dati raccolti e messi nero su bianco dai carabinieri del Ris di Parma che sabato scorso hanno passato diverse ore nel cortile della L.B., azienda di verniciatura di Bagnoli, con capitale sociale irrisorio, nemmeno mille euro, e di proprietà di Benedetto Allia, ora in carcere per omicidio, tentato omicidio e ricettazione dell’arma con cui ha sparato e ucciso Mazzei, ferendo anche il suo ex dipendente interinale Yassine Lemfaddel, 29 anni. Nel sopralluogo durato l’intera mattinata e le prime ore del pomeriggio di sabato, i militari del Reparto di Investigazioni scientifiche hanno notato i segni di trascinamento del cadavere di Mazzei dalla porta del capannone di fronte a cui era stato freddato, fino ad un bidone pieno di solventi e nascosto sul retro dell’azienda. Una ricostruzione che rende sempre meno credibile la versione data da Allia di quanto successo il 23 settembre. Secondo l’assassino, che ha ammesso gli spari, tutto sarebbe nato a causa di una lite per il mancato rinnovo del contratto del lavoratore italo-marocchino. Lui sarebbe stato aggredito (e i segni di una colluttazione sono stati registrati dal Ris, ndr), poi avrebbe fatto fuoco per difendersi. Il dubbio di chi indaga è che la L.B. non fosse una semplice azienda, ma un paravento per una serie di attività illecite nel cuore del Veneto. La lente d’ingrandimento è ora sulle proprietà della famiglia Allia: arrivata dalla Sicilia in Veneto.
I sospetti Sul suolo la Scientifica ha trovato segni di trascinamento verso una vasca di acido