Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Crisi Melegatti, soci e sindacati convocati davanti al prefetto
Impastatrici ferme, forni spenti e lavoratori in sciopero fuori dai cancelli. Per Melegatti, storica azienda dolciaria veronese, il Natale 2017 rischia di essere il primo senza pandori dal 1894, anno in cui il celebre dolce venne brevettato. La situazione societaria appare molto complessa, mentre su quella industriale grava una crisi finanziaria che, per adesso, ha consentito solo l’avvio a singhiozzo della produzione dei tradizionali dolci delle festività. Per provare a trovare una soluzione ai problemi che affliggono Melegatti, questa mattina la proprietà, rappresentata dall’avvocato Emanuela Perazzoli, le organizzazioni sindacali e i soci di minoranza (la famiglia Turco) si incontreranno al tavolo istituzionale convocato dal prefetto di Verona Salvatore Mulas. La crisi, infatti, ha investito l’azienda ma coinvolge anche una novantina di dipendenti a tempo indeterminato e oltre 200 lavoratori stagionali, impiegati nello stabilimento storico di San Giovanni Lupatoto e in quello nuovissimo di San Martino Buon Albergo.
La famiglia Turco, rappresentata dai fratelli Michele e Francesco, si è già dichiarata pronta ad acquistare, insieme a una cordata di imprenditori veronesi e veneti, la maggioranza della società. L’assembla dei soci dovrebbe essere convocata per fine mese, ma i sindacati sono molto preoccupati proprio per le tempistiche: «Bisogna fare presto – hanno ribadito più volte – non c’è tutto questo tempo. La produzione è ferma è stiamo perdendo importanti quote di mercato di cui i concorrenti si stanno impossessando». Nel frattempo i lavoratori sono in attesa di ricevere due mensilità arretrate. Anche per questo, hanno già annunciato la loro presenza, in presidio, sotto la prefettura, nella speranza che l’incontro di oggi indichi la via d’uscita per una situazione che si è fatta molto difficile.