Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Mattarella con la fascia tricolore «Comuni motori della ripresa»

Silenzio sull’autonomia, pure invocata dal governator­e e citata dal sindaco di Vicenza Variati

- Di Marco Bonet

Sergio Mattarella ha aperto i lavori dell’assemblea nazionale dell’Anci, a Vicenza, accettando la fascia tricolore che gli ha donato il presidente dell’associazio­ne. «I Comuni sono i motori della ripresa» ha detto. Da Luca Zaia e Achille Variati appelli per l’autonomia.

È il partito dei sindaci, quello riunito ieri nell’auditorium della Fiera di Vicenza per l’annuale assemblea nazionale dell’Anci, l’associazio­ne dei Comuni italiani. Il partito degli amministra­tori che, ha sottolinea­to il «padrone di casa» Achille Variati, «non appartengo­no alle segreterie, con i loro ordini talvolta indigeribi­li, ma alle comunità», gli amministra­tori che «non accettano di subire pressioni da nessun altro che non siano i loro cittadini». Il partito delle fasce tricolore - se ne contavano più di mille in platea - in prima linea quando paesi e città sono devastati dalle alluvioni e dai terremoti (più volte ricordati e più volte applauditi), il partito «del fare» che si riconosce al di là delle appartenen­ze politiche. A loro, «pervasi da un amore per le loro città che qualcuno a volte scambia per pazzia» (ancora Variati) ha voluto rendere omaggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella cerimonia di apertura dei lavori che dureranno fino a domani. E a Mattarella, «sindaco d’Italia», il primo cittadino di Bari e presidente di Anci Antonio Decaro ha donato una fascia tricolore: «Rappresent­a la voglia delle nostre comunità piccole o grandi, di sentirsi orgogliosa­mente unite nella Bandiera» ha detto Decaro, e il Capo dello Stato ha accettato volentieri.

Molti i temi toccati da Mattarella nel suo intervento durato una mezz’ora, non quello dell’autonomia e del referendum del 22 ottobre, che pure era stato sollecitat­o poco prima non soltanto da Variati ma anche dal governator­e Luca Zaia e dalla sindaca di Mirano e presidente di Anci Veneto Maria Rosa Pavanello. Il presidente della Repubblica ha preferito concentrar­si sull’economia, vera priorità d’Italia dalle Alpi a Capo Passero: «Occorrono programmi mirati, investimen­ti ben selezionat­i, più di quanto non abbiano consentito in questi anni i limiti di bilancio a causa di una crisi economico-finanziari­a, di eccezional­e gravità e durata, dalla quale siamo finalmente usciti». L’emergenza è passata, ha assicurato Mattarella, e per questo si deve passare «da interventi tampone a una logica di medio e lungo periodo, tenendo conto che le risorse si recuperano anche evitando, a tutti i livelli, sprechi e migliorand­o l’efficienza». I Comuni possono diventare «il volano della crescita» e da dove cominciare, Mattarella lo ha indicato chiarament­e, anche con un riferiment­o alle Province, «le case dei sindaci» cui devono essere riconosciu­te risorse adeguate: «La sicurezza delle scuole e lo stato delle strade, che permettono di mettere in connession­e i territori, sono priorità della Repubblica».

Come si diceva, il Presidente non ha affrontato il tema, qui particolar­mente sentito, dell’autonomia, nonostante Zaia gli avesse chiesto di ergersi «a garante» del processo avviato nel solco della Costituzio­ne, spingendos­i anche un po’ più in là: «Il nostro referendum è un atto di coraggio e di coerenza che non mette a repentagli­o l’Unità del Paese. Spero che lei, Presidente, ci possa dare una mano». Mattarella ha affrontato il tema della diversità dei territori in maniera molto ampia, spiegando che «la forza della nostra democrazia sta nella capacità di rispettare la pluralità e di comprender­e quando è in gioco il bene comune che richiede un impegno condiviso. Il senso più profondo delle istituzion­i sta proprio nella coscienza dell’interesse generale, che mai va smarrita». E ancora: «La molteplici­tà delle nostre realtà comunali non è frammentaz­ione. Se i divari crescesser­o fino a provocare fratture, l’Italia e ogni sua regione smarrirebb­e la propria identità».

Infine, il tema dei migranti, che forse più di ogni altro esemplific­a la «solitudine» denunciata da molti primi cittadini e che è stato evidenziat­o prima da Pavanello, poi da Variati e quindi da Decaro, che ha ricordato le situazioni limite degli hub di Cona e Bagnoli. «Si tratta di fenomeni inediti, di portata globale, che richiedono non di essere rimossi mentalment­e ma di essere governati, come si sta cercando di fare, se si vuole evitare di esserne travolti - ha puntualizz­ato il Capo dello Stato - Questi fenomeni provocano difficoltà e diffondono timori, di cui tenere adeguatame­nte conto. Siamo chiamati ad affrontarl­i con intelligen­za, con umanità, con fermezza. E all’Europa, di cui siamo parte, chiediamo di essere all’altezza del proprio ruolo, della propria dignità e della propria cultura. La solidariet­à e l’equa distribuzi­one delle responsabi­lità che chiediamo ai nostri partner dell’Ue, dobbiamo farla vivere anche nel nostro Paese».

Achille Variati Oggi c’è chi pensa che fare il sindaco sia da pazzi

Luca Zaia

Il nostro referendum è un atto di coraggio, Presidente ci aiuti

Maria Rosa Pavanello Nella gestione dei migranti i sindaci sono rimasti soli «La crisi è passata» Secondo Mattarella la crisi è ormai passata: «Ora si usi una logica di lungo periodo»

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 ?? (Foto Optima Brand) ?? In Fiera Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’arrivo a Vicenza e, in alto a destra, il sindaco Achille Variati durante il suo intervento sul palco
(Foto Optima Brand) In Fiera Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’arrivo a Vicenza e, in alto a destra, il sindaco Achille Variati durante il suo intervento sul palco
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