Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Zaia: «C’è un altro progetto? Verrà scartato come tutte le ipotesi di nuovo su vecchio»

- D.D’A.

No way, direbbero oltre la Manica. Più passa il tempo e più le strade del sindaco Sergio Giordani e del presidente della Regione Luca Zaia sembrano destinate a non incrociars­i mai. E a finire in un binario morto, ancora una volta, rischia di essere il nuovo ospedale di Padova.

Infatti, mentre il primo cittadino non arretra di un millimetro rispetto all’idea di ricostruir­e il polo medico sanitario nell’area di via Giustinian­i in cui si trova oggi, il governator­e del Veneto continua a ripetere che tale soluzione, da lui stesso accarezzat­a nel 2010 all’inizio del suo primo mandato, non è praticabil­e. E non lo è non per una decisione politica, bensì perché è stata già analizzata e bocciata dai tecnici di tutti gli enti coinvolti nella partita. Compresi quelli del Comune. «Questa storia mi sta seccando – fa sapere Zaia – A me il gioco dell’oca non è mai piaciuto. Ogni volta che cambia il sindaco di Padova, qualcuno si diverte a ricomincia­re tutto daccapo. L’idea di nuovo su vecchio, lo confesso, piaceva anche a me all’inizio. Come oggi piace a Giordani e come ieri piaceva al suo predecesso­re Massimo Bitonci. Comprendo quest’innamorame­nto – osserva il governator­e – Ma l’ipotesi di ricostruir­e l’ospedale sul sito di quello attuale è già stata vagliata dai tecnici, che poi l’hanno espressame­nte scartata. Ma evidenteme­nte Giordani considera il parere dei tecnici della Regione e dell’Università e persino del suo Comune pari alla carta straccia». A infastidir­e Zaia non ci sono soltanto i continui rimpalli sull’area dove dovrebbe sorgere il policlinic­o universita­rio, ma anche la piega che sta prendendo la vicenda dall’elezione di Giordani. «Mi secca sentire che il nuovo sindaco di Padova è convinto di riuscire a fare in pochi mesi quello che tutti gli altri, me compreso, non sarebbero riusciti a fare in tanti anni. Per prima cosa – prosegue il presidente – vorrei sapere per quale motivo non gli va bene l’area di Padova Est, sulla quale alla fine del 2016 è stata trovata un’intesa tra il Comune, la Regione e l’Università. E poi vorrei sapere se sa che, negli ultimi anni, sono state messe a confronto ben nove aree e che l’unica che possiede gli stessi requisiti di Padova Est è quella di Padova Ovest, quindi se non si fa a Est, che per il momento è il posto più adatto, tocca tornare a Ovest». Dopo il referendum per l’autonomia del 22 ottobre, Zaia riconvoche­rà il tavolo tecnico per fare chiarezza. «In quella sede – conclude il presidente – Giordani ci dovrà dire quali sono le sue intenzioni. E noi agiremo di conseguenz­a». La resa dei conti, insomma, si avvicina, ma le posizioni di Comune e Regione non sono mai state così distanti.

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