Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Stefanel, ok del tribunale al rilancio
C’è l’omologa al programma dei fondi Attestor-Oxy. Ma scattano 28 licenziamenti
Con l’omologa dell’accordo per la ristrutturazione dei debiti e per il rafforzamento patrimoniale decretato ieri dal Tribunale di Treviso, la nuova vita di Stefanel può ripartire. La società di Ponte di Piave, che ora appartiene ai fondi Attestor e Oxy Italia, avvia cioè un piano di rilancio con la benedizione delle banche creditrici, con 25 milioni di nuova finanza e con l’intenzione di remunerare gli investitori nei prossimi cinque anni. Si tratta di una ripartenza contraddistinta anche da un taglio dell’occupazione, sia pure più contenuta rispetto ai 40 esuberi su 110 lavoratori totali previsti dall’azienda.
I sindacati hanno chiuso un accordo, approvato ieri dall’assemblea dei dipendenti, che prevede l’uscita di 28 addetti, tra gli impiegati. Questo con un incentivo di 18 mila euro per chi abbia un anzianità aziendale inferiore ai 15 anni (13 in tutto) e di 20 mila euro per gli altri, Cristina Furlan, segretaria generale dei tessili Cgil di Treviso, parla di «una non indolore riorganizzazione aziendale dalla quale ci auguriamo possano essere poste le basi, industriali e finanziarie, non solo per tenere in piedi l’azienda ma per ripartire e rilanciare il marchio trevigiano». I tagli, spiega ancora la sindacalista, sono avvenuti formalmente su base volontaria ma le proposte dell’azienda avrebbero seguito un’analisi dei fabbisogni di determinate professionalità in precisi uffici che di fatto non hanno lasciato grandi possibilità di scelta. Una selezione, inoltre, che ha tenuto conto in maniera minima dell’anzianità di servizio.
A rendere insoddisfatto il sindacato c’è poi il comportamento della Regione rispetto alle iniziative di orientamento e ricollocazione previste da un decreto del 19 luglio scorso. I finanziamenti dei percorsi in questa direzione, cioè, sarebbero accordati solo ai lavoratori in cassa integrazione e dunque la richiesta avanzata pochi giorni fa da sindacato, azienda e Unindustria Treviso per venire incontro agli esuberi Stefanel, trattandosi di dipendenti licenziati e perciò non più coperti da alcun ammortizzatore sociale, a causa di una interpretazione della norma diversa da quella delle parti interessate, non è stata accolta dalla direzione Lavoro regionale.