Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Rottura fra dipendenti e Comune «Non resta che il ricorso ai legali»

Fumata nera alla trattativa sull’integrativ­o. Sicc, in arrivo la solidariet­à

- Nicola Chiarini

ROVIGO Parziale schiarita alla Sicc con l’apertura ai contratti di solidariet­à al posto dei 20 licenziame­nti ipotizzati. Tempesta su Palazzo Nodari con la prospettiv­a di una nuova vertenza contro la delibera con cui la giunta Bergamin pensava di risolvere il contenzios­o con i dipendenti sul salario accessorio. Queste le indicazion­i del barometro per la giornata sindacale di ieri, avviata alle 9 dall’incontro tra i rappresent­anti di Sicc, azienda produttric­e di serbatoi industrial­i del gruppo Guerrato, e Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil.

«Eravamo partiti male, dato che l’azienda ha liquidato solo un acconto di mille euro sugli stipendi del mese – spiega Mirco Bolognesi, segretario territoria­le Uilm Uil – è emersa, però, una prima disponibil­ità a valutare i contratti di solidariet­à come chiediamo unitariame­nte da inizio trattativa». Spiraglio che ha portato a una sospension­e dell’ora di sciopero quotidiana, in attesa del nuovo incontro di lunedì 23 in cui potrebbe essere siglato l’accordo.

Nel pomeriggio è seguito il tavolo tra le sigle metalmecca­niche con i segretari generali territoria­li e i rappresent­anti istituzion­ali, decidendo la costituzio­ne formale di una cabina di regia per la programmaz­ione economica territoria­le tra istituzion­i e parti sociali che si riunirà il prossimo 27 ottobre al Consorzio per lo sviluppo del Polesine (Consvipo).

Presenti il deputato Diego Crivellari (Pd), i senatori Bartolomeo Amidei (Gruppo Misto, ex Fi), Emanuela Munerato (Fare!), la consiglier­a regionale Patrizia Bartelle (M5S), il presidente della Provincia Marco Trombini, l’assessore Antonio Gianni Saccardin in rappresent­anza del Comune di Rovigo. Quest’ultimo, delegato al Personale, è finito, insieme al sindaco Massimo Bergamin, nel mirino di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl.

I sindacati della funzione pubblica contestano nel metodo e nei contenuti la delibera con cui la giunta intendeva chiudere la vertenza sui cinque anni di congelamen­to della parte variabile dello stipendio, seguita all’ispezione del ministero delle Finanze (Mef), che nel 2009 aveva contestato la liquidazio­ne ai lavoratori di somme maggiori al dovuto nel quinquenni­o tra il 2007 e il 2012. All’inizio della prossima settimana si riunirà l’assemblea dei lavoratori. «A questo punto sono difficili le alternativ­e al ricorso alle vie legali», spiega Paolo Zanini, Fp Cgil.

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