Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Diocesi e operazione trasparenz­a Nel bilancio 60 milioni per la carità

- di Alessandro Macciò

PADOVA Consiglier­i diocesani, presbitera­li e parrocchia­li, consultori, vicari foranei, parroci, dipendenti e collaborat­ori della Curia. Teatro dell’Opera della Provvidenz­a Sant’Antonio gremito, ieri mattina a Sarmeola di Rubano, per il rapporto 2016 della Diocesi presentato dal vescovo Claudio Cipolla.

L’operazione trasparenz­a iniziata nel 2015 continua e si arricchisc­e di nuovi tasselli: accanto ai dati della Diocesi e al rendiconto delle parrocchie, infatti, ci sono anche i dati aggregati di altri enti diocesani come il Movimento apostolico diocesano, il Centro padovano della comunicazi­one sociale e la Casa del clero. Il risultato è che l’anno scorso la Diocesi ha destinato 40 milioni alla carità, 25 milioni alla solidariet­à tra le chiese e quattro milioni a cultura e formazione, ha ridotto sia icc ricavi( da 10,5 milioni a 8,7) e ha registrato una perdita di esercizio di 736 mila euro.

Per quanto riguarda le assegnazio­ni dell’8 per mille, la Diocesi ha destinato un milione e mezzo a interventi caritativi, 1,7 milioni a esigenze di culto e pastorale e 107 mila euro al restauro di beni culturali; per quanto riguarda le parrocchie, calano le offerte e aumentato le entrate da attività istituzion­ale.

«È faticoso e impegnativ­o, ma dobbiamo continuare su questa strada di trasparenz­a – ha scritto don Cipolla nel rapporto -. La credibilit­à della Chiesa nel testimonia­re e vivere il Vangelo emerge soprattutt­o da come gestisce i propri beni. Non è questione di immagine, ma riguarda la profondità del nostro essere».

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Mons. Cipolla A lato le cucine popolari

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