Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Multe cancellate, bufera su Paolocci e Ferretti Secondo la difesa l’impianto non era a regime

- D.D’A.

PADOVA Antonio Paolocci e Maria Luisa Ferretti preferisco­no non rilasciare alcuna dichiarazi­one in merito al risarcimen­to danni di due milioni di euro a testa chiesto loro dal sostituto procurator­e generale della Corte dei Conti di Venezia Chiara Imposimato per le oltre 112mila multe emesse dagli autovelox delle tangenzial­i cittadine e annullate a dicembre 2014. I fatti, appunto, risalgono quasi a tre anni fa, quando al governo di Palazzo Moroni c’era Massimo Bitonci e quando Paolocci e Ferretti erano rispettiva­mente comandante e vice della Polizia Municipale. Come si ricorderà, gli apparecchi in questione erano stati attivati soltanto da qualche settimana. E, di fronte all’enorme quantità di sanzioni comminate nel giro di pochi giorni, l’allora primo cittadino, sembra proprio su consiglio di Paolocci e Ferretti, ne aveva disposto la cancellazi­one, sostenendo che il sistema non fosse ancora sufficient­emente rodato e che la segnaletic­a stradale (che per legge deve indicare la presenza degli autovelox) non fosse ancora a norma. In sostanza, questa almeno la tesi di Bitonci e dei vertici della Polizia Municipale, qualora quelle multe fossero state effettivam­ente elevate, Palazzo Moroni sarebbe andato incontro a decine di migliaia di ricorsi. Col rischio di perderli tutti. La vicenda però aveva scatenato la dura reazione del Pd, tanto che il deputato Alessandro Naccarato aveva presentato un esposto alla Corte dei Conti, accusando l’allora sindaco di danno erariale. Ma i magistrati veneziani, in mancanza di delibere di giunta in proposito, non hanno potuto far altro che contestare le determine dirigenzia­li firmate da Paolocci e Ferretti. Se ne discuterà in aula in primavera.

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Ex comandante Antonio Paolocci

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