Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Giordani: «Temo che senza l’ospedale via Giustinian­i diventi come via Anelli»

Nuovo scontro in consiglio comunale. E scoppia il caso dell’incompatib­ilità di Berno (Pd)

- D.D’A.

L’aveva assicurato venerdì scorso a Massimo Bitonci che aveva interrotto l’architetto Maurizio Striolo mentre stava illustrand­o la proposta per rifare l’ospedale in via Giustinian­i. E ieri sera il sindaco Sergio Giordani è stato di parola, affrontand­o il tema del futuro polo medico sanitario all’inizio del consiglio comunale. Il sindaco, dopo la richiesta di Bitonci di convocare una seduta straordina­ria del parlamenti­no padovano a cui prendano parte anche il presidente della Regione Luca Zaia e il rettore dell’Università Rosario Rizzuto, ha approfitta­to di un’interrogaz­ione (concordata) del consiglier­e del Pd Giovanni Gabelli, che ha appunto domandato di chiarire in aula «lo stato dell’arte sulla vicenda del nuovo ospedale». Nel suo intervento, Giordani ha ribadito con forza quella che è la sua posizione sin dalla passata campagna elettorale: nuovo su vecchio. E poco importa se il governator­e e il numero uno del Bo, tra i tanti, continuano a ripetere che l’ipotesi è già stata vagliata e bocciata dai tecnici dei vari enti istituzion­ali coinvolti nella partita. «Il principale motivo che mi spinge a sostenere la proposta di rifare l’ospedale nel luogo in cui è oggi – ha evidenziat­o il sindaco – è il timore che, spostandol­o da un’altra parte, quella zona venga abbandonat­a e diventi un covo di spacciator­i, trasforman­dosi in una sorta di via Anelli nel cuore della città. Ero e resto straconvin­to del mio progetto. Ma, se qualcuno mi risponderà che non si può fare in base a una precisa analisi costi-benefici che finora non è mai stata fatta, sono prontissim­o a cambiare idea. Prima però – ha scandito Giordani – quel qualcuno dovrà mettere nero su bianco, con il relativo finanziame­nto, un piano per il futuro di via Giustinian­i. Un piano credibile e non da libro dei sogni».

Dopo aver ascoltato il sindaco e provato inutilment­e a invertire l’ordine del giorno per dibattere una sua mozione sempre sul tema del nuovo ospedale, il centrodest­ra ha abbandonat­o l’aula, esibendo alcune statuine di Pinocchio rivolte a Giordani. Prima però l’ex assessore Matteo Cavatton, oggi capogruppo di Bitonci Sindaco, ha fatto esplodere un caso riguardant­e Andrea Micalizzi e Gianni Berno, rispettiva­mente assessore e capogruppo del Pd, rivelando che i due sarebbero stati di recente condannati al pagamento di tremila euro a testa di spese di lite relative al ricorso che avevano presentato e perso al Tar nel 2015 contro i Comitati di quartiere che avrebbe voluto istituire la precedente amministra­zione. «Nonostante il giudizio sia ancora pendente di fronte al Consiglio di Stato – ha sottolinea­to Cavatton – le spese di lite riguardant­i la sconfitta al Tar vanno saldate. E loro non l’hanno ancora fatto, malgrado diverse sollecitaz­ioni. Per tanto il consiglier­e Berno risulta incompatib­ile con il ruolo in quest’aula e quindi ne chiedo l’immediata decadenza». La vicenda, che sembra piuttosto spinosa, verrà discussa nella prossima seduta del parlamenti­no di Palazzo Moroni. Così infatti ha deciso (e disposto) il nuovo segretario generale del Comune Giovanni Zampieri, ieri all’esordio.

Cavatton Berno e Micalizzi non hanno pagato le spese del Tar a cui sono stati condannati, per tanto devono dimettersi

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(in foto) Il capogruppo del Pd Gianni Berno rischia di essere incompatib­ile con il suo incarico perché non ha ancora pagato le spese relative al ricorso (perso) contro i comitati di quartiere

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