Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bo: ricerca ok, ma poca carriera per i laureati
L’ateneo patavino resta ai vertici ma perde 7 posti nella classifica del Cwur
PADOVA Al Bo era andata meglio con il ranking cinese. C’è di nuovo La Sapienza in testa alla classifica degli atenei italiani stilata dal Center for World University Rankings (Cwur), istituto con sede negli Emirati Arabi che misura la qualità della formazione in ambito accademico: l’Università di Padova dunque non riesce a compiere il secondo sorpasso nel consueto testa a testa con Roma, dopo quello portato a termine la scorsa estate nell’Academic Ranking of World Universities (Arwu) compilato dall’Università Jao Tong di Shanghai. Il Bo rimane stabilmente al secondo posto in Italia davanti alla Statale di Milano con 46,67 punti (-1,87 rispetto al ranking 2016) ma perde sette posizioni a livello internazionale, dove scivola al 164 esimo posto in graduatoria. Nulla di drammatico ma comunque un piccolo campanello d’allarme, anche perché i principali competitor italiani del Bo sono tutti in crescita (seppur di poco): La Sapienza sale di sei posizioni, Milano di due, Bologna di cinque, Torino di nove e così via. A penalizzare Padova è soprattutto il parametro che misura il numero di laureati con posizioni di vertice in aziende di prestigio, dove il punteggio è nettamente inferiore a tutte le università della top ten italiana. Bene il numero di pubblicazioni, il numero di citazioni e l’influenza dei lavori di ricerca pubblicati su riviste scientifiche, male invece la qualità del corpo docente, misurata dal numero di professori che hanno vinto premi internazionali e medaglie.
Tutti parametri discutibili, come sempre, che però contribuiscono non poco ad orientare le scelte degli studenti: pur di migliorare il piazzamento internazionale, il rettore Rosario Rizzuto ha istituito una commissione ranking che aveva salutato il risultato dell’Arwu come un grande successo. Per quanto riguarda gli atenei del Veneto, l’Università di Verona sale dal 18esimo al 21esimo posto in Italia e balza dallo scalino 408 al 398 sul piano internazionale con 43.60 punti (-1,7), mentre Ca’ Foscari (975esima nel 2016) scompare addirittura dal radar delle mille università migliori al mondo. Almeno secondo il Cwur.