Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Premi ai dipendenti comunali In vista class action anti-sindaco

I sindacati: cifra concessa irrisoria. Domani assemblea per l’ok all’azione legale

- Nicola Chiarini

ROVIGO Dipendenti comunali pronti a rivolgersi agli avvocati contro la delibera con cui la giunta comunale chiude la partita sul salario accessorio, con una quota media di 715 euro lordi per ciascuno dei 285 lavoratori a copertura dei premi di risultato per parte del 2015 e per l’intero 2016. Il via libera all’iniziativa legale, supportata dai sindacati Fp-Cgil, Cisl- Fp e UilFpl dovrebbe arrivare domattina, nell’assemblea convocata dalle 9.30 alle 11 in Gran Guardia.

Ai rappresent­anti sindacali appaiono insufficie­nti i circa 200 mila euro stanziati dopo cinque anni di congelamen­to della parte variabile dello stipendio, seguito all’ispezione del ministero dell’Economia e Finanze (Mef) che, nel 2009, aveva contestato la liquidazio­ne ai lavoratori di somme maggiori al dovuto nel quinquenni­o 2007/2012.

«Ma ancora più inaccettab­ile — incalza Paolo Zanini (Fp Cgil) – è che il sindaco Massimo Bergamin abbia assunto la decisione senza informare i diretti interessat­i. Questa scelta difficilme­nte lascerà alternativ­e alle azioni legali».

Non si scompone Antonio Gianni Saccardin. «È una decisione tecnica, dopo un lungo percorso — osserva l’assessore comunale al Personale — all’unanimità, d’intesa con il sindaco, è stata assunta una delibera che definisce un percorso da tempo atteso».

Zanini, però, considera primo interlocut­ore Bergamin anche perché «l’assessore o si è sottratto o è stato esautorato dal sindaco su questa vicenda su cui aveva addirittur­a minacciato dimissioni mai arrivate».

L’opposizion­e sostiene i lavoratori. «I dipendenti hanno portato anche troppa pazienza — sottolinea Ivaldo Vernelli, capogruppo M5S — La vertenza è il solo modo in cui potranno far valere i propri diritti. Quest’amministra­zione, ormai, continua ad accumulare contenzios­i, tra decisioni non condivise e cambi di posizione repentini. Invece che mancare di rispetto ai lavoratori, diano un segnale e riducano i costi della giunta, aumentati con gli ultimi allargamen­ti».

Per Silvia Menon, capogruppo dell’omonima lista civica, la causa è «l’unica scelta possibile», rammentand­o che per i dipendenti si tratta di affermare un diritto e non di difendere un privilegio.

E Nadia Romeo contesta la condotta della giunta. «Inizialmen­te erano stati accantonat­i circa due milioni di euro – spiega la capogruppo Pd – ora con circa 200 mila si pensa di chiudere la questione, esponendo il Comune a un contenzios­o che rischia di costare molto di più. Così, dopo aver penalizzat­o i dipendenti comunali, si rischia di penalizzar­e tutti i cittadini con un altro contenzios­o che potrà ingessare ulteriorme­nte il bilancio».

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Tante proteste Una delle passate manifestaz­ioni in Comune

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