Referendum sull’autonomia, M5S e Pd a pezzi In Polesine eretici rispetto la linea regionale

In Polesine M5S e Pd si schierano, a differenza delle proprie strutture regionali, per l’astensione al referendum regionale per l’autonomia del prossimo 22 ottobre, le cui ragioni saranno sostenute a Rovigo da Luca Zaia, domani alle 18 al «Borsa». Spiega Nadia Romeo della direzione nazionale Pd e capogruppo a Palazzo Nodari: «Non siamo contrari all’autonomia, ma all’uso strumentale del referendum con spese ingenti, senza un confronto in conferenza StatoRegioni». In sintonia il consigliere regionale Graziano Azzalin. A sostegno del Sì, invece, l’ex segretario di Federazione Julik Zanellato, in linea con l’orientamento maggioritario nel Pd Veneto. Situazione simile nel M5S i cui rappresentanti istituzionali polesani (la consigliera regionale Patrizia Bartelle, i consiglieri rodigini Ivaldo Vernelli e Francesco Gennaro, la consigliera adriese Elena Suman) esprimono un giudizio duro. «Crediamo in un’autonomia che serva le comunità locali — affermano — Ma ciò non riguarda questo referendum, bensì il contenuto delle trattative tra governo e Regione: una strada mai percorsa, lo ribadiamo, da chi ha amministrato il Veneto dal 2001 ad oggi». L’invito è a disertare le urne perché «in un plebiscito quello che conta non è la percentuale dei Sì o dei No, ma quanta gente andrà a votare dando un mandato in bianco a Zaia». Per l’astensione anche Mdp, Si e Possibile che, oggi alle 18, organizzano un dibattito in Gran Guardia con, tra gli altri, il consigliere regionale Piero Ruzzante e il segretario generale della Cgil Polesana, Fulvio Dal Zio. «Si sarebbe potuto evitare lo spreco di risorse — sostiene Vanni Borsetto, Mdp — aprendo il dialogo con le parti sociali come avvenuto in Emilia Romagna». (N.C.)

Governatore Mercoledì c’è Zaia