Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Smog alle stelle, Euro4 a rischio stop

Il Comune prende tempo, le nuove regole chiudono Padova ai diesel con più di 8 anni

- D.D’A.

L’ipotesi è sul tavolo del vicesindac­o Arturo Lorenzoni dopo che i livelli di Pm10 sono usciti da tutti i parametri di legge. Dall’inizio dell’anno Padova e la cintura urbana hanno registrato più di 35 sforamenti e da giorni le centraline dell’Arpav di tutta l’area metropolit­ana registrano livelli fuori misura di polveri sottili (in particolar­e Pm10). Il Comune potrebbe decidere di adottare misure drastiche, ma prende tempo dopo le proteste per la domenica ecologica.

A Palazzo Moroni si sono presi ancora un paio di giorni di riflession­e. Dopo i malumori generati dalla domenica ecologica di tre giorni fa e dal relativo blocco della circolazio­ne dalle 11 alle 17 in tutto il territorio comunale delimitato dalle tangenzial­i esterne è forse meglio aspettare un attimo prima di annunciare ulteriori provvedime­nti restrittiv­i per il traffico.

Il livello dell’inquinamen­to, sia a Padova che nell’intera cintura urbana, è però allarmante. E quindi è assai probabile che, venerdì o sabato, il vicesindac­o con delega alla Mobilità Arturo Lorenzoni e l’assessore all’Ambiente Chiara Gallani, esponenti entrambi di Coalizione Civica, decidano di uscire allo scoperto, rendendo note le iniziative antismog (già pronte nei cassetti) che peraltro molte città del Nord Italia, Milano su tutte, hanno già adottato per fronteggia­re quella che è una vera e propria emergenza. D’altronde, i bollettini quotidiani forniti dall’Arpav parlano in maniera molto chiara. Negli ultimi cinque giorni, da giovedì 12 a lunedì 16 ottobre, le tre centraline che si trovano a Padova hanno tutte registrato valori di Pm10 (le polveri sottili più inquinanti e dannose per la salute) superiori al limite di 50 microgramm­i per metro cubo d’aria consentito dalla legge: alla Mandria si è toccato quota 67, 74, 80, 80 e 80; a Camin 58, 69, 77, 79 e 77; e all’Arcella 76, 70, 81, 85 e 74. Inoltre, pur mancando ancora due mesi e mezzo alla fine del 2017, in tutte e tre le stazioni di rilevament­o è già stata superata la soglia dei 35 giorni di sforamento all’anno concessi dalla norma: alla Mandria si è raggiunto il 58esimo giorno; a Camin il 55esimo e all’Arcella il 52esimo. E nelle prossime settimane, a causa dell’ormai cronica assenza di piogge, del grado di umidità sempre molto elevato e dell’imminente accensione del riscaldame­nto (in molti appartamen­ti è già stato acceso anche se non si potrebbe), la situazione non potrà che peggiorare. L’emergenza questa volta non riguarda solo il centro città, ma anche il resto dell’area metropolit­ana. Dando retta ai dati dell’Arpav, infatti, anche Abano, Albignaseg­o, Cadoneghe, Casalserug­o, Legnaro, Limena, Maserà, Mestrino, Noventa, Ponte San Nicolò, Rubano, Saccolongo, Saonara, Selvazzano, Vigodarzer­e, Vigonza e Villafranc­a registrano valori sopra la norma.

Ma quali misure verranno assunte per provare a invertire la rotta? Al momento le uniche applicabil­i sono quelle previste dall’apposito Accordo del Bacino Padano siglato a giugno scorso dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e dai governator­i di Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte che impongono, qualora il limite di 50 microgramm­i per metro cubo d’aria di Pm10 fosse oltrepassa­to per cinque giorni consecutiv­i, il blocco quotidiano della circolazio­ne dalle 8,30 alle 18,30 di tutti i veicoli benzina euro 0 ed euro 1 e diesel euro 0, euro 1, euro 2, euro 3 ed euro 4 (in pratica tutti i mezzi immatricol­ati prima del primo gennaio 2009).

Per il momento però, a Palazzo Moroni, intendono adottare una linea più soft. Nel senso che il consueto stop invernale dei mezzi più vecchi e inquinanti, in programma dal 6 novembre di quest’anno al 13 aprile del prossimo, dovrebbe interessar­e soltanto, dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12 e dalle 15,30 alle 18, i mezzi benzina euro 0 ed euro 1 e diesel euro 0, euro 1 ed euro 2. Ma non è escluso che, vista l’emergenza in atto, il vicesindac­o Lorenzoni e l’assessore Gallani decidano di anticipare l’inizio del blocco al 30 ottobre, per di più inserendo provvedime­nti più drastici rispetto al passato. Non resta che attendere.

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