Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Se il nuovo ospedale è una telenovela Zaia: Est o Ovest, ora Giordani scelga
Il progetto presentato dal sindaco è stato bocciato da tutti i membri del tavolo
Il conto alla rovescia è partito. Mancano quindici giorni all’ennesima riunione del tavolo tecnico istituzionale, convocata venerdì 3 novembre prossimo dal presidente della Regione Luca Zaia, per fare il punto sul nuovo ospedale di Padova. Ma l’esito dell’incontro, a meno d’improbabili sorprese, è già scritto. La proposta di rifare il polo medico sanitario nella stessa area a cavallo di via Giustiniani in cui si trova da oltre due secoli, illustrata la scorsa settimana dal sindaco Sergio Giordani, dal suo vice con delega all’Urbanistica Arturo Lorenzoni e dall’architetto (esterno) Maurizio Striolo, non piace infatti a nessuno e sta creando anche qualche problema all’interno della maggioranza che, da quasi quattro mesi, è al governo di Palazzo Moroni. Non piace al direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Luciano Flor. Non piace al rettore dell’Università Rosario Rizzuto. Non piace al numero uno della Scuola di Medicina Mario Plebani. Non piace al presidente della Provincia Enoch Soranzo. Non piace al sindaco di Saonara Walter Stefan, che negli ultimi giorni si è espresso anche a nome dei suoi colleghi della cintura urbana. E non piace, soprattutto, al governatore Zaia. Cioè colui il quale dovrebbe mettere i soldi. «Quella del nuovo ospedale di Padova – continua a ripetere il presidente della Regione – sta davvero assumendo i contorni di una telenovela. E mi spiace che i cittadini pensino che la politica non faccia altro che litigare. Se non altro perché, almeno per quanto mi riguarda, non è così. Da quando nel 2010 sono stato eletto per la prima volta a capo del Veneto, ho convocato decine di riunioni del tavolo tecnico istituzionale durante le quali, attraverso una precisa analisi costi benefici, sono state messe a confronto varie ipotesi: la ristrutturazione dell’ospedale attuale, il cosiddetto nuovo su vecchio e la costruzione di un nuovo ospedale in un sito diverso da quello odierno. E tutti – ricorda Zaia – siamo stati concordi nel ritenere quella del nuovo su nuovo la soluzione migliore». Il governatore, in vista dell’incontro del 3 novembre, non lo dice. Ma sicuramente lo pensa: dopo aver bocciato nel 2014 il nuovo su vecchio presentato dal suo collega di partito Massimo Bitonci (all’epoca primo cittadino e oggi presidente della Lega in Veneto), la Regione non potrà mai approvare quello firmato da Giordani. «L’anno scorso – rammenta Zaia – abbiamo raggiunto un accordo su Padova Est. Ma se quest’area non piace al nuovo sindaco, non potremo far altro che tornare a Padova Ovest». A quel punto, però, Giordani sarebbe costretto a rimangiarsi quanto promesso in campagna elettorale, rivelatosi poi decisivo per la vittoria al ballottaggio. Ovvero proprio quel nuovo su vecchio che, tre anni prima, aveva fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte di Bitonci e condannato alla sconfitta il vicesindaco uscente Ivo Rossi che, guarda caso, spingeva per Padova Ovest. È insomma impossibile che la decisione che verrà presa tra quindici giorni faccia contento sia Zaia che Giordani. Uno dei due, inevitabilmente, dovrà innestare la marcia indietro. E, come più volte dichiarato dal sindaco, uno dei due è destinato «a fare la figura del somaro».