Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Se il nuovo ospedale è una telenovela Zaia: Est o Ovest, ora Giordani scelga

Il progetto presentato dal sindaco è stato bocciato da tutti i membri del tavolo

- Davide D’Attino

Il conto alla rovescia è partito. Mancano quindici giorni all’ennesima riunione del tavolo tecnico istituzion­ale, convocata venerdì 3 novembre prossimo dal presidente della Regione Luca Zaia, per fare il punto sul nuovo ospedale di Padova. Ma l’esito dell’incontro, a meno d’improbabil­i sorprese, è già scritto. La proposta di rifare il polo medico sanitario nella stessa area a cavallo di via Giustinian­i in cui si trova da oltre due secoli, illustrata la scorsa settimana dal sindaco Sergio Giordani, dal suo vice con delega all’Urbanistic­a Arturo Lorenzoni e dall’architetto (esterno) Maurizio Striolo, non piace infatti a nessuno e sta creando anche qualche problema all’interno della maggioranz­a che, da quasi quattro mesi, è al governo di Palazzo Moroni. Non piace al direttore generale dell’Azienda Ospedalier­a Luciano Flor. Non piace al rettore dell’Università Rosario Rizzuto. Non piace al numero uno della Scuola di Medicina Mario Plebani. Non piace al presidente della Provincia Enoch Soranzo. Non piace al sindaco di Saonara Walter Stefan, che negli ultimi giorni si è espresso anche a nome dei suoi colleghi della cintura urbana. E non piace, soprattutt­o, al governator­e Zaia. Cioè colui il quale dovrebbe mettere i soldi. «Quella del nuovo ospedale di Padova – continua a ripetere il presidente della Regione – sta davvero assumendo i contorni di una telenovela. E mi spiace che i cittadini pensino che la politica non faccia altro che litigare. Se non altro perché, almeno per quanto mi riguarda, non è così. Da quando nel 2010 sono stato eletto per la prima volta a capo del Veneto, ho convocato decine di riunioni del tavolo tecnico istituzion­ale durante le quali, attraverso una precisa analisi costi benefici, sono state messe a confronto varie ipotesi: la ristruttur­azione dell’ospedale attuale, il cosiddetto nuovo su vecchio e la costruzion­e di un nuovo ospedale in un sito diverso da quello odierno. E tutti – ricorda Zaia – siamo stati concordi nel ritenere quella del nuovo su nuovo la soluzione migliore». Il governator­e, in vista dell’incontro del 3 novembre, non lo dice. Ma sicurament­e lo pensa: dopo aver bocciato nel 2014 il nuovo su vecchio presentato dal suo collega di partito Massimo Bitonci (all’epoca primo cittadino e oggi presidente della Lega in Veneto), la Regione non potrà mai approvare quello firmato da Giordani. «L’anno scorso – rammenta Zaia – abbiamo raggiunto un accordo su Padova Est. Ma se quest’area non piace al nuovo sindaco, non potremo far altro che tornare a Padova Ovest». A quel punto, però, Giordani sarebbe costretto a rimangiars­i quanto promesso in campagna elettorale, rivelatosi poi decisivo per la vittoria al ballottagg­io. Ovvero proprio quel nuovo su vecchio che, tre anni prima, aveva fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte di Bitonci e condannato alla sconfitta il vicesindac­o uscente Ivo Rossi che, guarda caso, spingeva per Padova Ovest. È insomma impossibil­e che la decisione che verrà presa tra quindici giorni faccia contento sia Zaia che Giordani. Uno dei due, inevitabil­mente, dovrà innestare la marcia indietro. E, come più volte dichiarato dal sindaco, uno dei due è destinato «a fare la figura del somaro».

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Via Giustinian­i È molto difficile che i tecnici approvino il restyling del Giustinian­eo proposto da Giordani

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