Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Padova, mi farò perdonare»

Calcio Serie C, l’ex Bassano Candido nel 2016 segnò ai biancoscud­ati «La mia rete nel derby vi estromise dai playoff, venerdì bis all’inverso»

- Dimitri Canello

Al Padova segnò un gol memorabile, che spinse fuori dai playoff dell’allora Lega Pro la squadra allenata da Giuseppe Pillon nella stagione 20152016. Quella domenica di primavera Roberto Candido scolpì su pietra l’1-0 al «Mercante», poi il Bassano vinse 2-1 e staccò il pass per gli spareggipr­omozione, mentre i biancoscud­ati ne furono estromessi sul rettilineo finale.

Venerdì si gioca ancora, stavolta in Serie C girone Be a parti invertite, ma il protagonis­ta più atteso della settimana è lui. Il grande ex scende in campo e parla di tutto, pure dei provvedime­nti mancati del giudice sportivo contro il Teramo dopo gli sputi e gli insulti reiterati alla panchina del Padova sabato pomeriggio al «Bonolis», denunciati e stigmatizz­ati da Pierpaolo Bisoli. Il trequartis­ta biancoscud­ato è pronto a vivere il suo derby ancora da protagonis­ta. E sa bene che una vittoria permettere­bbe al Padova quinto il sorpasso in classifica sui gialloross­i, al momento terzi a quota 18, a un punto dal duo di testa Pordenone-Sambedette­se.

Candido, nessuna sanzione per il Teramo dopo sabato scorso. Se l’aspettava?

«Non mi sorprende, nel calcio sappiamo come funzionano le cose. Per il resto lascio che sia la società a esprimersi».

Padova-Bassano è in arrivo venerdì all’Euganeo. E sarà una partita speciale per lei...

«Certo, ma lo sarà soprattutt­o per la squadra, vogliamo subito riscattare il ko di Teramo. Per fortuna le altre hanno rallentato e non ci sono stati troppi danni dalla sconfitta».

Lei al Padova in passato segnò...

«Sì, al “Mercante” in una partita che poi il Bassano vinse 2-1 al 92’. Magari quel gol mi è servito per arrivare a Padova, adesso dovrei ricambiare ripetendom­i a parti invertite... ».

Bisoli ha detto: «Candido da mezzala può ritagliars­i una nuova carriera». Lei preferisce giocare trequartis­ta?

«Dico solo che, se il mister vuole, io risponderò presente. Ogni giocatore ha le sue preferenze, giocando mezzala devi coprire gli spazi in modo diverso, hai compiti più difensivi e devi trovare i tempi giusti per gli inseriment­i. Io ci sono, dove Bisoli vuole, io gioco».

Ci racconta cosa successe a Bassano lo scorso anno? Una cavalcata trionfale all’inizio, un crollo verticale da metà stagione in poi. E qualche voce non piacevole...

«Si è ingigantit­o tanto un episodio avvenuto dopo la partita col Forlì, una serata un po’ particolar­e in cui non era successo niente di grave. Credo che i problemi maggiori siano stati portati dai risultati che non venivano e alla fine ha pagato l’allenatore».

Che ne pensa Roberto Candido di Luca D’Angelo?

«Che non era il mister il colpevole di quella situazione. Quando arrivò Bertotto i risultati inizialmen­te peggioraro­no, perdemmo una serie di partite. Poi reagimmo e andammo ai playoff, uscendo subito di scena col Pordenone».

Se le dico Bassano di getto cosa risponde?

«Mi vengono in mente due parole: gruppo e felicità, in quella squadra stavamo bene, eravamo davvero uniti, al di là di tutto quello che si è scritto. Ho mantenuto rapporti con tante persone, con Bianchi, Stevanin e Barison ci vediamo ancora adesso. Dopotutto mi sono spostato solo di pochi chilometri... ».

Partita speciale Il match con i gialloross­i sarà particolar­e per me e per tutta la squadra: riscatto dopo il ko a Teramo

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Vita precedente Roberto Candido quando arrivò al Bassano, la sua ex squadra

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