Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Dal Bo a Raqqa «Abbiamo vinto torno in Europa»
Locatelli conclude la sua guerra al Califfato
La lotta continua. E se lo dice lui è meglio crederci. Claudio Locatelli, bergamasco di 30 anni, ex studente di Psicologia al Bo, è tornato sano e salvo dalla Siria, dove ha trascorso sette mesi a documentare la guerra all’Isis e anche a combatterla in prima persona con l’esercito di liberazione curdo. Le notizie come al solito provengono dalla pagina Facebook «Claudio Locatelli il giornalista combattente», dove ieri sono apparse quattro foto: nelle prime tre, scattate in Siria, si vede Locatelli in mimetica con kefiah e mitra; nella quarta, scattata al parlamento europeo di Bruxelles, la divisa militare lascia spazio alla cravatta.
«Ho interrotto ogni operazione a Raqqa, sono vivo e tutto intero – scrive Locatelli -. Sarei dovuto atterrare ieri a Bruxelles, dove per il terzo anno di fila ho vinto la sezione relativa ai giovani giornalisti d’Europa. Grossi problemi mi hanno impedito di farcela in tempo, ma dopo sette mesi e mezzo sono in Europa!». Locatelli era finito sotto i riflettori la scorsa estate, in seguito ad un video dove imbracciava il mitra e annunciava il suo impegno contro il Califfato. Non era certo la prima volta che Locatelli si spingeva oltreconfine per vivere la storia da vicino, come testimoniano i suoi viaggi in Sudafrica per il funerale di Nelson Mandela o a Cuba per quello di Fidel Castro. Solo che stavolta Locatelli non si è limitato al reportage: «I volti dei popoli attaccati da Isis non mi hanno lasciato indifferente – spiegava nel video pubblicato la scorsa estate -. L’oppressione di Isis e ciò che rappresenta è qualcosa che va combattuto». Detto fatto, nonostante la contrarietà (e la comprensibile apprensione) della mamma. «Tornerò in Europa quando avremo liberato Raqqa», aveva detto Locatelli. E martedì la guerra si è conclusa con la resa dell’Isis nella capitale del Califfato: «Ci sono tante cose che vorrei condividere con voi e lo farò – scrive ancora Locatelli -. Oggi mi limito a sorridere e a dirvi che il mio impegno continua. Abbiamo vinto sul campo, ma Isis è una mentalità da sconfiggere ogni giorno».
Il rientro, pare di capire, è solo una parentesi: «Presto sarà ora di ricostruire, di aiutare le famiglie di chi ha dato la vita, di continuare la rivoluzione delle donne, dare un futuro ai bambini traumatizzati dalla guerra e molto altro ancora».
La lotta continua.