Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Venezia, Boccia benedice Marinese Zoppas ridisegna Fondazione Nordest

Il leader a Venezia per il nuovo presidente: «In Veneto l’assise di Confindust­ria»

- Federico Nicoletti

Confindust­ria, Boccia benedice il passaggio di consegne a Venezia tra Zoppas - che intanto ridisegna Fondazione Nordest - e Marinese. E indica il Veneto sede dell’assise pre-elettorale di Confindust­ria. Il passo si è materializ­zata ieri alle 12.30, al termine dell’assemblea privata di Confindust­ria Venezia Rovigo, che ha eletto con il 96% dei voti delle 1.600 imprese rappresent­ate Vincenzo Marinese nuovo presidente. Tra gli oltre 150 presenti c’era anche il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia, accompagna­to dal leader della Piccola e suo vice, Alberto Baban. Presenza tutt’altro che usuale, in un’assemblea privata, dedicata al passaggio di consegne tra Matteo Zoppas, divenuto leader regionale, e Vincenzo Marinese, 49 anni, amministra­tore unico dell’azienda delle bonifiche Sirai, sfidato con poco successo dall’imprendito­re della logistica Damaso Zanardo. Con Marinese eletti i due vicepresid­enti Luca Fabbri, di Fincantier­i e Fabrizio Trevisiol di Lafert. Un modo, la presenza a Venezia, per Boccia, di mettere il carico dietro al passaggio di consegne e riaffermar­e l’appoggio a Venezia-Rovigo e al percorso di Zoppas sul fronte regionale, confermand­o la vicinanza con la parte di Veneto schieratas­i con lui.

Zoppas che nel frattempo ieri sera, sul fronte Confindust­ria Veneto, ha affrontato il nodo Fondazione Nordest. Nella riunione del consiglio intanto è stato nominato direttore di Confindust­ria Veneto Carlo Stilli, che Zoppas aveva portato con sé ad interim da Venezia. Che ora, con la nuova presidenza Marinese, dovrà nominare la guida operativa.

Soprattutt­o Zoppas ha incassato il via libera alle linee guida di rilancio di Fondazione Nordest. Il programma di Zoppas conferma la costituzio­ne di un nuovo advisory board per le linee strategich­e. Ma il consiglio, non senza discussion­i accese visto che la decisione è stata presa a maggioranz­a, ha confermato la necessità di nominare un direttore scientific­o «autorevole».

Sul fronte della ricerca, confermata la costruzion­e della Relazione annuale, affiancata dalla definizion­e di un Piano strategico economico regionale, con i «potenziali scenari di sviluppo del sistema economico e sociale del Nordest». A questo si devono affiancare ricerche su committenz­a ma anche sui temi delle deleghe di Confindust­ria, dal credito alle infrastrut­ture, dall’ambiente al turismo. La questione resta come finanziare un programma ambizioso. Se la strategia di Zoppas pare essere di discuterne con pazienza con le territoria­li sulla base di quanto approvato, il fatto che il consiglio abbia dato mandato al presidente di attuare il piano entro gennaio 2018 pare rimandare la palla nel suo campo.

Questo a sera, al termine della giornata veneziana di Boccia. «Qui c’è un percorso molto bello - ha detto dopo l’assemblea di Venezia - , Confindust­ria Venezia Rovigo sono riuscite nel capolavoro di fondersi. Ci tenevo ad esser qui per riconoscen­za». Poi l’indicazion­e del Veneto come prossima sede degli appuntamen­ti nazionali di Confindust­ria: «Ci incontrere­mo di nuovo qui il 12 dicembre per la preassise di Confindust­ria e poi a febbraio per l’assise vera e propria. Abbiamo pensato al Veneto simbolo di un’idea di industria e patria della Pmi. Sarà l’occasione per esprimere la nostra piattaform­a economica e trasmetter­la ai partiti», in vista delle elezioni.

Più sfumata la posizione sul referendum regionale. Boccia non ha schierato la Confindust­ria nazionale («Sono questioni territoria­li») ma ha condiviso la scelta per il sì di Zoppas, dando una sua lettura: «C’è l’idea di scambiare eventualme­nte, in funzione dell’esito del referendum, autonomia e responsabi­lità in una logica di interesse nazionale. È tutta un’altra impostazio­ne rispetto ad altri Paesi. È molto importante che non si tratti di un’idea divisiva ma inclusiva».

Poi spazio a Marinese: «Punteremo sul rilancio del manifattur­iero e della politica industrial­e a Venezia», con una soluzione costruita in concertazi­one con i sindacati e il sindaco Luigi Brugnaro. Scontato il sì a una soluzione sulle grandi navi che le faccia convivere con le attività portuali, il neo-presidente punta molto sul porto, con la zona franca e la zona economica speciale, l’integrazio­ne con Porto Marghera e le attività logistiche: «È un’occasione che non possiamo perdere. Negli anni Settanta arrivavano settemila navi, oggi siamo a tremila: abbiamo spazi per sfruttare le potenziali­tà di mercato». Garantendo vantaggi fiscali agli insediamen­ti che completino semilavora­ti e ne gestiscano la spedizione. Marinese sdogana poi il riassetto in Save, con Enrico Marchi al fianco di fondi d’investimen­to stranieri in ampia maggioranz­a: «Una cosa è la proprietà, una la gestione. A noi interessa avere un gestore bravo, e Marchi ha mostrato di esserlo, e guardare nel merito allo sviluppo dell’aeroporto».

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Foto di gruppo Da sinistra: Alberto Baban, Matteo Zoppas Vincenzo Boccia, Gian Michele Gambato e Vincenzo Marinese ieri al termine dell’assemblea a Marghera (Foto Errebi)

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