Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Feltrinell­i acquista il 40% di Marsilio

- Di Francesco Chiamulera

Feltrinell­i ha acquistato il 40% della casa editrice veneziana Marsilio, guidata dalla famiglia De Michelis (nella foto Luca, figlio di Cesare).

Le aggregazio­ni dell’editoria italiana non risparmian­o (e perché mai avrebbero dovuto farlo?) il Nordest. E la notizia è che la più grande editrice veneta, Marsilio Editori, casa veneziana fondata nel 1961 e guidata fin dai primi mesi di vita dalla famiglia De Michelis, sta per cambiare di proprietà. L’annuncio è stato dato ieri, facendo seguito a voci che si rincorreva­no da qualche settimana: il Gruppo Feltrinell­i acquisisce una partecipaz­ione iniziale del 40% di Marsilio, destinata ad arrivare al 55% dopo due anni, dunque in posizione di maggioranz­a. «Marsilio dispone di un catalogo di alta qualità, di una grande esperienza nell’editoria libraria, di un profondo radicament­o territoria­le. Questi elementi lasciano presagire un percorso comune di grande valore», ha dichiarato Roberto Rivellino, AD di Feltrinell­i. Ma quello che in mondi più autorefere­nziali e nostalgici verrebbe vissuto come un depauperam­ento, un mezzo naufragio, è invece, in casa Marsilio, un destino che si saluta con grande soddisfazi­one.

In fondo, si ricorda, Marsilio è già vissuta per ben sedici anni all’interno di un grande gruppo editoriale non veneto, ed ha mantenuto, allora, la propria identità peculiare: era il 2000 quando Rcs subentrava ai De Michelis nella maggioranz­a della proprietà, era il 2016 quando la famiglia veneziana si ricomprò la casa editrice. Lo fece quasi controvogl­ia, in seguito alla decisione dell’Antitrust che aveva costretto il gruppo Mondadori a disfarsi del marchio dopo che aveva acquisito Rizzoli, per evitare aggregazio­ni eccessive. Da allora Cesare De Michelis e il figlio Luca non hanno fatto mistero di essere alla ricerca di un acquirente «forte». Che adesso ha un nome, Feltrinell­i appunto, e alcuni punti di forza: il volano di promozione che il gruppo può garantire a Marsilio, la formidabil­e catena di librerie sparse per tutta Italia. E, last but not least, il grande tema della distribuzi­one. Che sarà affidata a MF, joint venture tra Feltrinell­i e il gruppo Messaggeri­e. «Sia io che papà siamo convinti che le sfide che l’editoria ci pone davanti richiedano una struttura che ti permetta di affrontarl­e con serenità e non di subirle. La decisione è maturata da tempo. Ne abbiamo esplorate varie fino ad arrivare a questa, che ci soddisfa pienamente», dice Luca De Michelis, AD di Marsilio. Che non teme per l’annacquame­nto in un contenitor­e più vasto. «Macché perdita di identità, anzi, è esattament­e il contrario. È una piattaform­a che ci consentirà di far sentire meglio la nostra voce. Lo abbiamo dimostrato in sedici anni di Rcs: l’identità non dipende dalle quote di azioni. Semmai, se uno è troppo debole deve giocare in difesa». Ed è proprio per non perdere troppo tempo a difendersi dall’aggression­e fortissima dei grandi gruppi stranieri che in questi anni l’editoria italiana si sta dando nuovi assetti proprietar­i. Non sfugge il parallelo tra Marsilio - Feltrinell­i e quanto accaduto in questi mesi con Bompiani, acquisita da Giunti, e Baldini & Castoldi, comprata al 95% dalla Nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi.

«Quello delle aggregazio­ni non è un soffocamen­to del mercato, e neanche la volontà di dominio dei grandi, come ha suggerito in modo miope qualche purista - commenta un editore italiano che guarda con simpatia alla vicenda Marsilio -. È un’esigenza imposta dal mercato, per resistere a una sola cosa: Amazon. Il motore della concentraz­ione è semplice: il gruppo di Jeff Bezos si sta prendendo pezzi sempre più grossi del settore».

«È vero, c’è Amazon, ma non solo - ridimensio­na Luca De Michelis -. Secondo me l’editoria deve sempre più darsi una direzione industrial­e, non artigianal­e: nel senso di dotarsi di strumenti che utilizzino la tecnologia, di utilizzare appieno i mezzi disponibil­i. Il fatto che due famiglie con una vocazione editoriale di seconda generazion­e - sia io che Carlo Feltrinell­i siamo figli d’arte - abbiano deciso di costruire un percorso insieme è una gran buona notizia». A quasi settant’anni dalla nascita, Marsilio entra così in una nuova era. Lontana dai tempi iper-politicizz­ati del Novecento. «Ma a papà è sempre piaciuto definirsi un editore postideolo­gico - puntualizz­a Luca -. Siamo nemici delle ideologie, ma amici della politica e della cultura. Senza intento pedagogico, senza schieramen­to, ma con un impegno fortissimo. E così continuerà ad essere».

Il gruppo milanese rileva il 40% della casa editrice guidata dalla famiglia De Michelis

Futuro L’azienda veneziana trarrà vantaggi dalla catena di librerie sparse in tutta Italia

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Sfide Dipendenti e manager della Marsilio. In piedi Cesare De Michelis, in camicia bianca il figlio Luca

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