Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Oltre 700 mila euro di Iva non versata Indagato un imprendito­re di Corbola

Operazione della Guardia di Finanza, sequestrat­i conti correnti e case a Cavarzere

- Antonio Andreotti

Un imprendito­re di origine torinese e residente a Corbola è stato al centro di un’indagine della Guardia di Finanza che ha portato al sequestro di beni per un valore economico di 729.926 euro. La cifra corrispond­e a quella dell’Iva per il 2015 che l’uomo avrebbe dovuto versare all’Erario ed invece non ha provveduto a farlo, così come segnalato dall’Agenzia delle Entrate di Rovigo.

Ad eseguire il provvedime­nto è stato il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza rodigina a seguito di accertamen­ti finalizzat­i alla ricostruzi­one del patrimonio immobiliar­e e mobiliare dell’imprendito­re, che è il legale rappresent­ante di una società operante nel settore delle fabbricazi­oni di strutture metalliche e che ha fissato la propria sede in uno studio di un commercial­ista nel centro storico di Rovigo. All’esito dell’attività di indagine, eseguita dalle fiamme gialle alla conservato­ria dei registri immobiliar­i di Venezia ed in sette istituti di credito rodigini dove l’uomo risulta essersi appoggiato coi propri conti correnti, è arrivato il sequestro cosiddetto «per equivalent­e».

Nel mirino sono così finiti due immobili ad uso abitativo, di cui uno composto da sette vani per 162 metri quadri, che si trovano nel comune di Cavarzere (Venezia) per un valore di stima pari a 177.500 euro. I soldi restanti sono stati sequestrat­i da disponibil­ità di denaro in fase di quantifica­zione in alcune filiali di banche a Rovigo. Nei confronti dell’uomo sono in corso approfondi­menti investigat­ivi anche di natura tributaria, che hanno lo scopo di verificare l’origine dei flussi finanziari attraverso i quali il legale rappresent­ante della ditta ha conseguito, nel corso del tempo, un rilevante volume di affari accumuland­o un importante patrimonio. Dal punto di vista penale l’uomo è indagato per omesso versamento dell’Iva.

Lo strumento del sequestro per equivalent­e a carico di un imprendito­re non è una novità per quanto riguarda il comando provincial­e delle Fiamme Gialle comandato da Nicola Sibilia. Un anno fa, a luglio 2016, il titolare polesano di una ditta che opera nel settore dei metalli ferrosi, si era visto sottoporre a questo tipo di provvedime­nto un opificio ed un magazzino - compresi i due piazzali scoperti nelle vicinanze - e tre appezzamen­ti di terreno. Tutti beni situati a Lendinara e di sua proprietà. Questo perché l’uomo nel biennio 20102011 ha sottratto al fisco italiano le imposte sui redditi e l’Irap per un totale di 720.000 euro. Una volta scoperto, s’è visto sequestrar­e «per equivalent­e» una serie di beni immobili e denaro contante per un valore complessiv­o di 715.000 euro.

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L’indagine Guardia di Finanza al lavoro sugli accertamtn­i fiscali

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