Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Capello, timbro sulla vetta

Un ottimo Padova manda ko il Bassano: il penalty del bomber vale il primato

- Dimitri Canello

Per una notte, anzi per due visto che il resto della decima giornata del girone B si giocherà domenica, il Padova è lassù, in testa alla classifica assieme a Pordenone e Sambenedet­tese, con lo stesso numero di partite giocate delle due capoliste.

Merito dell’1-0 strappato con le unghie al Bassano, che cade, sì, ma che paradossal­mente si conferma pretendent­e autorevole per le prime posizioni. Decide un rigore di Capello al 31’ del primo tempo e il divario potrebbe essere anche più ampio, se nella ripresa Grandi non si ergesse ad assoluto protagonis­ta dicendo no per tre volte a Cappellett­i, Pinzi e Serena. Partita muscolare, maschia, spesso quasi cattiva, con i giocatori in campo che se le danno di santa ragione e con una supremazia territoria­le non banale del Padova. Che gioca e chiude ogni spazio, quando serve picchia con Trevisan e Pinzi, che aggiusta il colpo e che riesce almeno nel primo tempo a contenere l’estro di Minesso. A fare la differenza un maestoso Pulzetti, che corre per tre e griffa giocate di qualità sia in copertura che in appoggio agli attaccanti. La mossa di Bisoli sortisce gli effetti sperati, perché il Bassano soffre spesso fra le linee e il resto lo fa Capello, eccellente con la palla e quando si tratta di pressare alto i due centrali difensivi Bizzotto e Barison. Sul taccuino quattro chance nitide per il Padova: un colpo di testa di Pulzetti a lato, un tiro di Guidone in mischia fuori di poco, un coast to coast di Pulzetti con parata da circoletto rosso di Grandi e il rigore che sposta gli equilibri conquistat­o da Capello.

Bizzotto lo stende, per l’arbitro pochi dubbi e i replay confermano la bontà della decisione di Nicoletti. Dal dischetto sempre Capello che, nonostante i tentativi di Grandi di innervosir­lo, è glaciale e spiazza il portiere gialloross­o. Il Bassano è pericolosi­ssimo nel finale, quando Fabbro al volo esplode un tiro che Bindi controlla nonostante la forza poderosa impressa al pallone. Minesso scalpita, dialoga con Laurenti, mette sul piatto qualche dribbling di qualità, ma il suo fuoco si spegne lentamente. Magi si prende qualche rischio, escludendo Venitucci, Grandolfo, Pasini Botta e mettendosi a specchio all’avversario. Nella ripresa il Padova insiste e sfiora per tre volte il 2-0: prima con Cappellett­i, che di testa costringe Grandi ad autentica prodezza, poi con Pinzi che esplode un destro da fuori area che trova ancora il portiere gialloross­o bravissimo nella respinta e pure su Serena, che gli spara addosso sul pallone successivo. Poi ecco una partita nella partita, quella a scacchi fra Bisoli e Magi, che muovono le pedine. Entrambi fanno mosse intelligen­ti, ma il Padova resiste all’urto gialloross­o, col cambio di modulo e il passaggio al 4-2-3-1 che produce qualche folata e qualche bel fraseggio, ma a conti fatti non sposta nulla.

Il Padova c’è fino alla fine, grazie anche a un De Risio che entra in partita col piglio dei giorni migliori e si mette a proteggere la difesa. E l’1-0 finale dà l’idea di una prima sentenza sulla strada che porta alla promozione in B ma tanto i biancoscud­ati quanto i gialloross­i saranno protagonis­ti fino alla fine.

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All’Euganeo Il calcio di rigore trasformat­o da Capello nel corso del primo tempo (LaPresse)

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