Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ruba in negozio per postare il furto fu Fb
Scoppia a Padova la moda del «boonk gang», simulare crimini contro negozianti ignari
Ha simulato il furto di un telefonino in un negozio gestito da un cinese per postare la bravata sui social. Il tentativo di girare un video in stile «boonk gang», la serie di filmati che ritraggono americani intenti a fare piccoli furti e scappare dai negozianti che li inseguono, però è andata male. A differenza di quei ragazzi che su Youtube e Istagram fanno migliaia di clic facendosi inseguire (o arrestare), il ventenne si è beccato un pugno in testa e rischiato la denuncia.
Il suo obiettivo non era solo quello di filmarsi mentre faceva qualcosa di illegale, ma anche di riprendere la reazione della sua vittima. E naturalmente mettere tutto sui social, in una pagina specializzata proprio su furti e fughe. Non aveva pensato che qualcosa sarebbe andato storto. Fatto sta che, per pubblicare il video che lo immortalava mentre compiva un furto si è preso un pugno in testa. Ed è anche stato fortunato di non essere stato denunciato per rapina.
Corso del Popolo, venerdì pomeriggio. In uno dei molti negozi di telefonia gestiti da cittadini cinesi si è presentato un ragazzo, appena 21 anni, originario di Venezia, che ha iniziato a dare un’occhiata ai cellulari esposti. Poi, senza neanche preoccuparsi di non dare nell’occhio, ha afferrato uno di quegli smartphone e si è avviato verso l’uscita. Con l’altra mano, però, teneva in alto il suo telefono, indirizzandolo non solo verso il suo volto, ma anche verso quello del padrone del negozio. E la reazione di quest’ultimo non si è fatta attendere. Quando si è reso conto che quel ragazzo stava cercando di scappare, l’ha afferrato per il bavero e, visto che il ventunenne cercava di divincolarsi, gli ha sferrato un colpo alla testa e ha chiamato la polizia. La volante si è precipitata sul posto, convinta di dover intervenire per una tentata rapina. E invece gli agenti si sono trovati davanti a un ragazzo che implorava le proprie scuse e, soprattutto, che farfugliava qualcosa a proposito di un video da pubblicare. E così i poliziotti sono riusciti a capire che il giovane non voleva rubare davvero quel cellulare. Il suo scopo era fingere un furto e scatenare la reazione del derubato. Tutto mentre riprendeva la scena che sarebbe poi andata ad arricchire la pagina «Boonk Gang» su Instagram, il social dedicato alla condivisione di foto e video. In modo particolare, sotto l’hashtag «boonk gang» si trovano radunati una marea di piccoli furtarelli accomunati dalla particolarità della fuga a perdifiato dei ladruncoli. L’espressione, tipica dello slang statunitense, significa proprio «afferrare qualcosa e scappare». Un modo di dire che si è conquistato la notorietà perché usato come pseudonimo da un ragazzo della Florida, John Robert Hill, che ha iniziato a postare foto e video di sé stesso mentre commetteva piccoli crimini. Dalla lontana Florida, il boonk gang ha oltrepassato l’oceano ed è arrivato fino a Padova dove sta conquistando fette di adolescenti desiderosi di fama sui social network. D’altra parte non è la prima volta che qualcuno cerca di conquistarsi i suoi cinque minuti di gloria (virtuale) attraverso bravate (reali) riprese e postate nei social. A luglio scorso, infatti, un poliziotto fuori servizio ha sorpreso tre ragazzi in auto lungo in via Trieste che si divertivano a minacciare i passanti con una pistola finta, per poi pubblicare il video delle reazioni spaventate degli anziani su Facebook. Questa volta, però, al ladruncolo di corso del Popolo è andata meglio: mentre i tre pistoleri si sono ritrovati con una denuncia per minacce aggravate, lui è riuscito a chiarirsi con il cinese del negozio ed evitare la querela. La gran figuraccia però è rimasta.