Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Flop delle feste e niente primarie Rosso da 65 mila euro nei conti Pd
Profondo rosso in via Beato Pellegrino. Nonostante i 185.222 euro versati nelle casse del partito dagli eletti ai vari livelli, il Pd padovano ha chiuso in passivo anche il bilancio 2016. Così com’era accaduto pure nei due esercizi precedenti. La perdita relativa all’anno passato, certificata lunedì scorso dalla direzione provinciale, ammonta a 65.219 euro. Nel 2015 e nel 2014, invece, era stata pari rispettivamente a 51.092 e 82.026 euro. Un triennio, quello preso in esame, che coincide con il mandato di Massimo Bettin, che è stato appunto segretario del Pd da novembre 2013 fino a quattro mesi fa, quando si è dimesso per assumere l’incarico di portavoce del sindaco di Padova Sergio Giordani. L’ entrata più importante è stata quella delle quote dei membri del partito che nel 2016 occupavano posizioni elettive e che giravano sui conti di via Beato Pellegrino una parte delle loro retribuzioni. All’epoca, questi contribuenti speciali, che sono rimasti «la principale e sostanzialmente unica fonte di finanziamento del Pd», erano ben 18: l’europarlamentare Flavio Zanonato (che ancora non era passato con Mdp), i deputati Alessandro Naccarato, Alessandro Zan, Margherita Miotto, Vanessa Camani, Gessica Rostellato e Giulia Narduolo, i senatori Giorgio Santini e Gianpiero Dalla Zuanna, i consiglieri regionali Claudio Sinigaglia e Piero Ruzzante (anche lui non ancora transitato in Mdp) e quelli comunali Umberto Zampieri, Andrea Micalizzi, Enrico Beda, Claudio Piron, Gianni Berno, Margherita Colonnello e lo stesso Bettin. Oltre ai 185.222 euro versati dagli eletti, il Pd ha incassato anche 25.650 euro dal tesseramento, ma gli iscritti non sono mai stati così pochi: 2.563, di cui appena 789 in città, pari al 40,4% in meno rispetto al 2010. Il bilancio in rosso dello scorso biennio viene «giustificato» pure col fatto che nel 2015 e nel 2016 non sono state svolte primarie, mentre quest’ultime nel triennio precedente (due appuntamenti nel 2012, uno nel 2013 e ancora due nel 2014) avevano garantito un incasso complessivo di 127.217 euro, sufficiente per ripianare i buchi di bilancio. È stato infine praticamente nullo il supporto delle feste di partito: quelle del 2014 e del 2015, tenutesi una al Gran Teatro Geox di corso Australia e l’altra all’ex Foro Boario di Prato della Valle, hanno fatto registrare un utile di appena 1.184 e 1.109 euro; mentre quella del 2016 al Parco d’Europa in via Venezia ha chiuso in passivo di 914 euro. (d.d’a.)