Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Giordani stronca la domeniche ecologiche volute da Lorenzoni «Inutili». La replica: «Servono»
Scontro in giunta sui Pm10, ma poi minimizzano: fraintendimento
Il duetto tra il sindaco in Smart e il suo vice in bicicletta va pubblicamente in scena ieri a cavallo dell’ora di pranzo: «Ho forti dubbi che le domeniche ecologiche servano a qualcosa», osserva Sergio Giordani durante una conferenza stampa. «Sono sicuro che Sergio è stato mal interpretato», corre subito ai ripari Arturo Lorenzoni. Ma la diversità di vedute all’interno della giunta civico-rosso-verde-centrista è sempre più evidente.
Riavvolgiamo il nastro. I dubbi di Giordani sugli stop alle auto vanno in onda a margine di una conferenza stampa per annunciare un contributo statale di circa un milione di euro per opere di mobilità sostenibile. Accanto al sindaco ci sono il sottosegretario Barbara Degani e l’assessore lorenzoniano Chiara Gallani che lascia correre sulle affermazioni del primo cittadino. Lorenzoni invece è da tutt’altra parte. E nel pomeriggio, mentre sta per assistere al derby di rugby tra Padova e Rovigo dalla tribuna dello stadio Plebiscito, viene raggiunto dalle frasi del suo sindaco. «Ricordo a lui e a tutti i sindaci che sono i primi responsabili della salute dei cittadini», puntualizza Lorenzoni mettendo il punto sulla diversità di vedute sulle domeniche ecologiche. D’altra parte la distanza tra sindaco e vicesindaco (e tra le liste che alle elezioni amministrative di giugno hanno sostenuto i due allora competitor) è da tempo nota a tutti (e non solo ai tanti che frequentano quotidianamente gli uffici del Comune).
Il divario tra Giordani e Lorenzoni ha cominciato a manifestarsi pubblicamente a fine agosto quando il sindaco, pressato dalle associazioni dei commercianti e da parecchi residenti del centro storico, è intervenuto per correggere lo schema della domenica ecologica del 17 settembre elaborato dal suo vice. Lorenzoni infatti, già allora, era intenzionato a bloccare la circolazione di tutti i veicoli (fatta eccezione per quelli elettrici) all’interno del territorio cittadino delimitato dall’anello delle tangenziali esterne. Giordani però ha subito fatto correggere il tiro limitando lo stop del traffico solamente dentro le mura. E la cosa, pari pari, si è poi ripetuta pure alla vigilia della giornata ecologica di domenica scorsa.
Il vice voleva che il blocco riguardasse tutta l’area comunale, a prescindere dalle tangenziali, e che restasse in vigore dalle 10 alle 18. Ma il sindaco ha nuovamente avuto la meglio, riducendo non solo l’area oggetto dello stop ma anche l’orario (dalle 11 alle 17). D’altronde, non è un segreto, con la vasta galassia ambientalista che sta alle spalle di Lorenzoni, Giordani c’entra poco o nulla. A tal punto che il diverbio pubblico di ieri non è altro che una conferma di quanto già si sapeva. Ma il vice, sui temi a lui più cari, non intende arretrare di un millimetro: «Padova è la terza città più inquinata d’Italia dopo Torino e Cremona. E ormai da dieci giorni consecutivi che il livello del Pm10 è ben oltre i limiti consentiti dalla legge - fa notare Lorenzoni –. Vogliamo fare qualcosa per invertire la rotta o no?».
La querelle tra il sindaco e il suo vice, come ovvio, si trasforma in un rigore a porta vuota per l’opposizione: «La distanza tra Giordani e Lorenzoni – evidenzia Matteo Cavatton, capogruppo di Bitonci Sindaco in Municipio – si fa quotidianamente sempre più grande. Consiglierei al sindaco di darsi un po’ di coraggio e di fare un bel rimpasto di giunta. Detto questo, sulle domeniche ecologiche sono d’accordissimo con Giordani: non servono a nulla».