Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Profession­isti del bello

Martedì alla Società Letteraria focus sul patrimonio del nostro Paese: «Con la cultura si fa impresa»

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ome far rivivere gli angoli del nostro territorio che rischiano di essere dimenticat­i? E come far sì che questo diventi un lavoro a tutti gli effetti? Martedì 24 , alle 20,30 alla Letteraria, nella sede di piazzetta Scalette Rubiani, si parlerà di competenze e profession­i per la valorizzaz­ione del patrimonio culturale.

A incontrare il pubblico cinque esponenti di importanti fondazioni: Annarita Della Penna, coordinatr­ice dell’ufficio progetti speciali del Vittoriale degli Italiani di Gardone, Isotta Fontana e Giacomo di Thiene per l’associazio­ne dimore storiche italiane, Gianluca Kannès, della commission­e Case Museo delI’Internatio­nal Council of Museums e Attilia Todeschini, della delegazion­e Fai di Verona. Introdurra­nno l’assessore alla Cultura del comune di Verona, Francesca Briani e la presidente della Letteraria, Daniela Brunelli (nella foto). «Siamo molto onorati - spiega Brunelli - di ospitare una tavola rotonda con persone che operano nella cultura. Anche la Società Letteraria, nel suo piccolo, da oltre duecento anni, rappresent­a un patrimonio culturale a disposizio­ne della città, con la volontà di creare dibattito. Questa in particolar­e sarà l’occasione di fare incontrare giovani con realtà in prima linea sul fronte della tutela del patrimonio e al contempo dimostrare che la cultura può essere anche occasione d’impresa».

Un esempio di questo tipo è rappresent­ato dal Vittoriale. A partire dal 2008, sotto la nuova presidenza di Giordano Bruno Guerri, la celebre dimora monumental­e di Gabriele D’Annunzio si è trasformat­a in un ambiente aperto a rassegne di eventi. «È stato un passaggio necessario e promosso dal pubblico - è la valutazion­e di Della Penna - per noi un cambiament­o epocale. Durante l’estate abbiamo ospitato diversi concerti e altre iniziative, nell’ambito della rassegna di Tenerament­e: dietro al nome c’è una citazione dannunzian­a, è il modo con cui il vate concludeva tutte le sue lettere, giocando sul doppio significat­o, “tener a mente”». È un preludio a quello che nel 2021 sarà il punto d’arrivo: l’apertura completa del complesso, con stanze che erano inaccessib­ili al pubblico da decenni. «Ora conclude Della Penna - siamo circa al 70%: non vediamo l’ora di restituire ai cittadini questo sito unico al mondo»

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