Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il selfie (illegale) del romeno nella cabina

- A.T.C.

Forse voleva solo mostrare a tutti di essersi talmente integrato nella comunità che l’ha accolto da aver votato anche lui per l’autonomia. O forse voleva soltanto pavoneggia­rsi di fronte agli amici. Fatto sta che quella fotografia scattata nel chiuso del seggio è costata cara a un quarantase­ienne di origine romena e residente a San Giorgio delle Pertiche, in provincia di Padova. Erano le 16,30 di domenica pomeriggio: la partecipaz­ione al referendum per l’autonomia del Veneto si avviava ormai a sfiorare il quorum e sui social le foto delle ricevute di chi aveva appena votato non si contavano più. Un operaio provenient­e dalla Romania ma residente a San Giorgio delle Pertiche, però, ha evidenteme­nte voluto fare un «passo in più» e, per questo, la fotografia della semplice ricevuta non gli è sembrata sufficient­e per dimostrare a tutti i suoi amici di essere ormai un Veneto doc. E così si è recato al seggio, ha preso la scheda e si è chiuso nella cabina. All’improvviso, però, presidente del seggio e scrutatori hanno sentito un rumore provenient­e dal suo angolo, un inconfondi­bile «clic» che non ha lasciato spazio a dubbi: dietro le tendine chiuse aveva appena scattato una foto alla scheda elettorale. Sono partiti i controlli e, una volta scovata la foto incriminat­a sul telefono, il presidente del seggio ha annullato la scheda immortalat­a dall’obiettivo e ha chiamato i carabinier­i. Non solo, quindi, ha sprecato un voto, ma il «fotografo» è stato anche denunciato per violazione del decreto legge che regola le norme elettorali.

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