Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Lontani dal quorum, il Sì (a sorpresa) di Giordani spiazza il Pd e Coalizione
In giunta la linea era per l’astensione, il sindaco lancia un segnale di distensione a Zaia
Tra i più maliziosi, alcuni sostengono che l’abbia fatto per montare in extremis sul carro vincente dell’autonomia. Soltanto dopo però aver avuto la certezza che il quorum, almeno a livello generale, era stato raggiunto. Altri invece affermano che sia stato un gesto, più o meno studiato a tavolino, per provare a ingraziarsi il presidente della Regione Luca Zaia in vista della riunione del tavolo tecnico istituzionale sul nuovo ospedale di Padova in programma il prossimo 3 novembre.
Fatto sta comunque che domenica sera intorno alle nove, con fotografo personale al seguito e informando gli organi di stampa soltanto due ore dopo a cose fatte, il sindaco della città del Santo Sergio Giordani si è recato al seggio della scuola media Pascoli, nella centralissima via Galilei, per votare Sì al referendum autonomista del Veneto. Una mossa, quella dell’ex presidente di Interporto e Calcio Padova, che ha stupito non poco i componenti della sua maggioranza a Palazzo Moroni. Soprattutto quelli del Pd. E ancor di più, se possibile, quelli delle due liste che fanno capo al vicesindaco Arturo Lorenzoni. Se non altro perché, nei giorni precedenti, lo stesso Giordani, gli assessori e i consiglieri avevano concordato una linea comune, decidendo che nessuno avrebbe pubblicamente preso parte al dibattito pre-referendario né tantomeno sarebbe andato alle urne. Poi però, nel tardo pomeriggio di domenica, qualcosa è cambiato. Almeno tra gli uomini più vicini al sindaco: «Quando si sono accorti che, a livello regionale, il quorum era stato raggiunto – sussurra più di qualcuno dentro e fuori il Municipio – i suoi fedelissimi gli hanno consigliato di andare a votare per non perdere il treno dell’autonomia. Peccato però che un paio d’ore dopo, quando si è saputo che a Padova l’affluenza si era fermata al 46%, gli sia piovuta addosso una vera e propria doccia gelata».
Ma, di fronte a questa ricostruzione, Giordani non ci sta: «Sono davvero stato combattuto fino all’ultimo. Tanto che, per tutta la giornata, mi sono confrontato con molte persone sul fatto se fosse giusto o meno recarsi alle urne. E poi verso le nove, senza essere influenzato da nessuno, ho deciso di andare a votare. La richiesta della Regione di ricevere dal governo maggiore autonomia su certe materie – sottolinea il sindaco – è sacrosanta. A patto però che ciò avvenga nel