Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La tragedia dello studente Erasmus Precipita in un crepaccio e muore

Escursione fatale per lo studente vicentino. Era in Tirolo solo da due settimane

- Centin

Un’escursione sulle Alpi di Brandenber­g gli è costata la vita. Carlo Maria Pinto, 20enne di Vicenza iscritto alla facoltà di Economia a Padova, studente Erasmus all’ateneo di Kufstein, in Austria, mentre scendeva in solitaria dal monte Pendling è precipitat­o per un’ottantina di metri. «Un grande dolore per l’intera comunità dell’università di Padova, sono scosso come rettore e come padre» commenta Rosario Rizzuto.

Il progetto Erasmus intrapreso da appena due settimane all’Università di Kufstein, nel nord del Tirolo, l’amore per gli sport e un’escursione sulle Alpi di Brandenber­g, sempre in Austria, che gli è costata la vita. E’ stato tradito dalla sua grande passione, la montagna, Pier Carlo Maria Pinto, 20enne di Vicenza iscritto alla facoltà di Economia a Padova e trovato senza vita domenica pomeriggio in fondo a un crepaccio, vittima di una caduta di un’ottantina di metri mentre scendeva in solitaria dal monte Pendling, alto 1562 metri.

Gli amici che non lo avevano visto rientrare a fine giornata nel suo alloggio hanno dato l’allarme venerdì sera. Così si è attivata la macchina dei soccorsi, con polizia e Soccorso alpino che lo hanno cercato per quasi due giorni, anche con l’elicottero, dopo la triste scoperta impiegato nel recupero del corpo. Da quanto ricostruit­o il giovane, iscritto al Cai di Vicenza, aveva affrontato l’escursione fino al rifugio Pendlingha­us con un compagno di corso, ma quest’ultimo non è stato più in grado di proseguire, perciò le loro strade si sono divise. Arrivato in vetta al Pendling, Pinto aveva iniziato la discesa verso la Kufsteiner Haus: dopo le 16 è stato visto da alcuni escursioni­sti, che lo hanno riferito alla polizia austriaca e in seguito ha incrociato altre persone. Ma è successo l’imprevedib­ile: forse il ragazzo è scivolato o inciampato, precipitan­do in un canalone per decine di metri, dove è stato recuperato. Non è escluso che il 20enne sia morto sul colpo per i gravi traumi riportati, ma sarà l’autopsia disposta dalla Procura del posto a fornire risposte più precise in merito.

I genitori dello studente universita­rio, il papà Marcello Pinto, ingegnere, e la mamma Claudia, insegnante, contattati dai carabinier­i e poi dal consolato dell’Ambasciata italiana a Vienna, hanno lasciato subito Vicenza per Kufstein. L’Università ha organizzat­o una cerimonia in memoria di Pier Carlo che aveva già molti amici in Austria, nonostante fosse arrivato soltanto da due settimane. Perché, come ricorda chi lo ha conosciuto, «sapeva farsi voler bene da subito, era molto socievole e speciale». A ricordarlo anche il rettore dell’Ateneo padovano, Rosario Rizzuto: «Un grande dolore per l’intera comunità dell’Università di Padova. La notizia della scomparsa di un nostro studente così giovane durante un’esperienza di gioia e di crescita quale è l’Erasmus, arriva improvvisa e ci lascia scossi. Come rettore e come padre e a nome di tutto l’Ateneo mi unisco al dolore dei familiari, degli amici e dei compagni di studio di Carlo Maria Pinto». La memoria va anche ad un’altra ragazza iscritta a Padova e morta di recente. «Riviviamo oggi — prosegue Rizzuto — i tristi momenti già vissuti per Elisa Valent, studentess­a dell’Università di Padova scomparsa in un incidente in Catalogna durante il suo Erasmus. Così come fatto per lei, ci attiveremo per ricordare Carlo Maria».

Tanti amici hanno postato un messaggio sulla bacheca Facebook di Pinto. «Buon viaggio, ovunque ti stia portando. Che il tuo corpo riposi in pace e che il tuo ricordo viva in eterno! Ciao Carlo», scrive Samuele. «L’unica cosa che poteva portare via la tua spensierat­ezza e il tuo carisma erano le tue passioni più grandi, la montagna e lo sport — scrive Nicola —. Rimarrai per sempre quel ragazzo tenero con un cuore così grande con cui ho passato gli anni più belli della mia prima parte di adolescenz­a. Siamo stati quegli amici spensierat­i che non pensavano altro che al divertimen­to e alla felicità uno dell’altro… non voglio crederci. Addio amico mio, non ti dimentiche­rò mai».

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Pier Carlo Maria Pinto Tradito dalla passione della montagna, è morto a Kufstein

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