Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

De Gregori inedito «Porto nei club un nuovo sound»

Chitarra, basso e tastiera, il tour mondiale nei locali fa tappa domani in Veneto «Niente batteria, un nuovo sound e molti pezzi che ho proposto di rado nei live» Tra i brani ripescati anche «Numeri da scaricare» e «Gambadileg­no a Parigi»

- Verni

Un Francesco De Gregori così non lo si è mai sentito. Domani, alla Supersonic Music Arena di San Biagio di Callalta, il «Principe» della canzone d’autore porterà una delle sole quattro date italiane di un tour mondiale nei club, per il quale ha scelto di far ascoltare le sue canzoni con una formazione inedita, priva della classica presenza della batteria (Treviso, ore 21, info www.azalea.it). «In questo giro di club non abbiamo un batterista, ci sono io che batto il piede sul palco e basta. E poi ci sono un paio di chitarre, un basso e una tastiera – dice De Gregori – la maggior parte dei batteristi che conosco ormai cercano di somigliare a una batteria elettronic­a e questa cosa non mi piace. Non credo ai musicisti che dicono “Sto cercando un nuovo suono”. È il suono che di solito viene a trovare te. E credo che con questa band succederà». Protagonis­ti di questo «nuovo suono» saranno il «capobanda» Guido Guglielmin­etti, basso e contrabbas­so, Carlo Gaudiello, piano e tastiere, Paolo Giovenchi, chitarre, e Alessandro Valle, pedal steel guitar e mandolino.

Ma la formazione inedita non sarà l’unica novità del live. De Gregori ha infatti deciso di mettere in scaletta alcuni pezzi poco conosciuti, di quelli che mai (o quasi mai) ha cantato dal vivo come «Numeri da scaricare», con cui aprirà il concerto, e «Gambadileg­no a Parigi». «Farò molti pezzi che ho suonato raramente perché magari non erano buoni come singoli – anticipa il cantatore – ma quando fai un concerto devi fregartene di quello che passano o non passano le radio. Penso che questa cosa al pubblico andrà bene anche se magari qualcuno dirà “E questa che è, da dove l’ha tirata fuori?”». Per chi sta sudando fred-

do nel pensare che il live di domani possa essere troppo «alternativ­o», una rassicuraz­ione arriva dallo stesso musicista. «Ai miei concerti vengono sia quelli che vorrebbero sentire solo “Generale’”e “Rimmel” sottolinea De Gregori - sia quelli che non ne possono più perché ormai gli escono dalle orecchie. Hanno ragione tutti e due, li capisco e cercherò di mandarli a casa contenti entrambi». De Gregori per questa tournée ha scelto di tornare al vecchio amore per i club. «Vedo un sacco di concerti trattati come eventi muscolari, spesso c’è di mezzo la parola “mega” – dichiara De Gregori – a me piacciono anche i posti piccoli, ho sempre amato i club e continuerò a farlo. Quel suono un po’ ferroso fatto solo per chi sta lì in carne e ossa, magari con una birra in mano e ogni tanto esce per una sigaretta quando faccio un pezzo che non gli piace».

Il tour del cantautore romano dopo Treviso toccherà anche Monaco, Bruxelles, Londra e New York. L’altro giorno però De Gregori ha suonato in un luogo simbolo come il Bataclan di Parigi dove, nel 2015, per un attentato terroristi­co morirono in 90, tra cui la veneziana Valeria Solesin. Il Principe su quel palco ha detto «questo luogo è speciale, stringiamo­ci qui tutti insieme, “Anema e core”», cantando il brano in napoletano assieme alla moglie Alessandra Gobbi: quella del duetto con la consorte potrebbe essere l’ultima sorpresa nel live di domani.

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Sul palco Dopo Treviso De Gregori suonerà anche a Monaco, Londra e New York
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