Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Rifinanziata la start up universitaria
È già tempo di ricapitalizzazione per Unismart Padova Enterprise, la società per il trasferimento tecnologico del Bo nata nell’aprile del 2016 e operativa da poco più di un anno: le uscite per ora superano le entrate, tanto che l’Ateneo ha dovuto mettere mano al portafoglio per garantire la prosecuzione delle attività. Ma a quanto pare era tutto calcolato. E dall’anno prossimo la musica dovrebbe cambiare. All’atto della costituzione, Unismart aveva ricevuto un investimento iniziale di 150 mila euro, di cui 50 mila in conto capitale sociale e 100 mila in conto riserve. Avendo chiuso il bilancio 2016 con un buco di 63 mila euro, Unismart aveva già assorbito una quota delle riserve. E ora quel che rimane del tesoretto non basta più: il bilancio del primo semestre 2017, infatti, mostra un passivo di 75 mila euro che secondo le previsioni dovrebbe superare i 100 mila euro a fine anno. A inizio ottobre il direttore Stefano Carosio ha presentato un business plan secondo cui Unismart raggiungerà il break-even nel 2018 e comincerà a produrre utili nel 2019. Da qui al 2020 i contratti di ricerca stipulati da Unsimart produrranno un valore cumulativo di 3,7 milioni. E così ieri il Cda di Ateneo ha approvato la ricapitalizzazione, versando altri 150 mila euro nelle casse della società (a.m.)