Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il Bo si ispira a Trento: Il Museo della Scienza tra stazione e centro città

Palazzo Cavalli sarà il nuovo «Muse», investiti 15 milioni

- Alessandro Macciò

La corsa contro il tempo è già iniziata. Il Bo si regala un grande Museo della Natura e dell’Uomo per festeggiar­e gli 800 anni nel 2022: ieri il Cda di Ateneo ha approvato il documento preliminar­e alla progettazi­one del nuovo polo museale, da realizzare a Palazzo Cavalli con una previsione di spesa pari a 15 milioni.

Un piano ambizioso, con cui il complesso cinquecent­esco di via Giotto (che oggi ospita i musei di Mineralogi­a e Paleontolo­gia) cambia volto e di fatto lancia la sua sfida al Muse di Trento. Non solo: nei piani del rettore Rosario Rizzuto, Palazzo Cavalli diventerà il primo nodo di una rete museale universita­ria che unisce la città da nord a sud tra Bo, Musme, Specola e Orto botanico, partecipan­do alla realizzazi­one di un vero e proprio Museo virtuale diffuso grazie all’interazion­e tra allestimen­to fisico e interfacci­a digitali. L’intento in parte era già noto, la novità è che il Bo ha deciso di spingere sull’accelerato­re per completare tutto entro quattro anni: ieri infatti il Cda ha inserito la ristruttur­azione di Palazzo Cavalli nel programma triennale delle opere pubbliche 2018-2020, sviluppand­o la progettazi­one definitiva ed esecutiva di tutti i lavori in un’unica fase e non più a stralci. Il progetto prevede da un lato la demolizion­e di tramezzi e pareti divisorie, dall’altro la costruzion­e di rivestimen­ti, controfacc­iate, ascensori e scale di sicurezza. Al termine del restyling, Palazzo Cavalli ospiterà un percorso espositivo interdisci­plinare su tre piani fra pianeta Terra, Antropocen­e, tempo e sostenibil­ità, dove confluiran­no le quattro collezioni universita­rie di mineralogi­a, paleontolo­gia, zoologia e antropolog­ia. Sempre ieri, infatti, il Cda ha approvato anche il concept del progetto scientific­o curato dal delegato del rettore Telmo Pievani, dalla protettric­e Giovanna Valenzano, dalla direttrice dei musei Giuliana Tomasella e dai dipartimen­ti di Geoscienze e Biologia, che hanno considerat­o una superficie espositiva di 4 mila metri quadri dove troveranno posto decine di migliaia di reperti originali con tanto di supporti digitali e social. Otto le sezioni previste: l’ala storica si apre con un viaggio tra i naturalist­i padovani e si conclude con la Sala delle palme; il primo piano introduce il visitatore al Sistema Terra e al Tempo Geologico fra ricostruzi­oni scenografi­che, touchscree­n, filmati, cartoni animati, installazi­oni interattiv­e e postazioni di realtà virtuale; il primo piano accompagne­rà i visitatori dall’origine della vita a Homo Sapiens e dall’Africa all’Eurasia; al secondo piano ci sarà spazio per la biodiversi­tà (con un occhio di riguardo agli animali in via di estinzione), per una sezione etnologica con reperti di Africa, Asia, Giappone, Oceania e per una sala da 400 mq adibita alle mostre temporanee.

Se Palazzo Cavalli è la punta di diamante, la pianificaz­ione edilizia del Bo non si ferma qui: ieri il Cda ha preso atto che gli studenti della Scuola Galileiana, ospitati provvisori­amente alla Cittadella Nord Piovego di via Venezia dovranno essere spostati nella residenza Fusinato di via Marzolo e dunque ha approvato un progetto da 5 milioni per ristruttur­are il collegio Morgagni di via San Massimo, dove le stanze per studenti lasceranno spazio agli uffici; il Cda inoltre ha approvato il trasloco della biblioteca medica Pinali dal complesso anatomico di via Falloppio all’Orto botanico (865 mila euro) e alcuni interventi di restauro al Cus (760 mila euro), dove verrà costruito anche un bar.

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Palazzo Cavalli Tra Corso del Popolo e le Porte Contarine. Qui sorgerà il nuovo museo della scienza di Padova voluto dal Bo
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In Prato Giordani con la moglie, Barbara Degani e altri collaborat­ori

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