Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il Bo si ispira a Trento: Il Museo della Scienza tra stazione e centro città
Palazzo Cavalli sarà il nuovo «Muse», investiti 15 milioni
La corsa contro il tempo è già iniziata. Il Bo si regala un grande Museo della Natura e dell’Uomo per festeggiare gli 800 anni nel 2022: ieri il Cda di Ateneo ha approvato il documento preliminare alla progettazione del nuovo polo museale, da realizzare a Palazzo Cavalli con una previsione di spesa pari a 15 milioni.
Un piano ambizioso, con cui il complesso cinquecentesco di via Giotto (che oggi ospita i musei di Mineralogia e Paleontologia) cambia volto e di fatto lancia la sua sfida al Muse di Trento. Non solo: nei piani del rettore Rosario Rizzuto, Palazzo Cavalli diventerà il primo nodo di una rete museale universitaria che unisce la città da nord a sud tra Bo, Musme, Specola e Orto botanico, partecipando alla realizzazione di un vero e proprio Museo virtuale diffuso grazie all’interazione tra allestimento fisico e interfaccia digitali. L’intento in parte era già noto, la novità è che il Bo ha deciso di spingere sull’acceleratore per completare tutto entro quattro anni: ieri infatti il Cda ha inserito la ristrutturazione di Palazzo Cavalli nel programma triennale delle opere pubbliche 2018-2020, sviluppando la progettazione definitiva ed esecutiva di tutti i lavori in un’unica fase e non più a stralci. Il progetto prevede da un lato la demolizione di tramezzi e pareti divisorie, dall’altro la costruzione di rivestimenti, controfacciate, ascensori e scale di sicurezza. Al termine del restyling, Palazzo Cavalli ospiterà un percorso espositivo interdisciplinare su tre piani fra pianeta Terra, Antropocene, tempo e sostenibilità, dove confluiranno le quattro collezioni universitarie di mineralogia, paleontologia, zoologia e antropologia. Sempre ieri, infatti, il Cda ha approvato anche il concept del progetto scientifico curato dal delegato del rettore Telmo Pievani, dalla protettrice Giovanna Valenzano, dalla direttrice dei musei Giuliana Tomasella e dai dipartimenti di Geoscienze e Biologia, che hanno considerato una superficie espositiva di 4 mila metri quadri dove troveranno posto decine di migliaia di reperti originali con tanto di supporti digitali e social. Otto le sezioni previste: l’ala storica si apre con un viaggio tra i naturalisti padovani e si conclude con la Sala delle palme; il primo piano introduce il visitatore al Sistema Terra e al Tempo Geologico fra ricostruzioni scenografiche, touchscreen, filmati, cartoni animati, installazioni interattive e postazioni di realtà virtuale; il primo piano accompagnerà i visitatori dall’origine della vita a Homo Sapiens e dall’Africa all’Eurasia; al secondo piano ci sarà spazio per la biodiversità (con un occhio di riguardo agli animali in via di estinzione), per una sezione etnologica con reperti di Africa, Asia, Giappone, Oceania e per una sala da 400 mq adibita alle mostre temporanee.
Se Palazzo Cavalli è la punta di diamante, la pianificazione edilizia del Bo non si ferma qui: ieri il Cda ha preso atto che gli studenti della Scuola Galileiana, ospitati provvisoriamente alla Cittadella Nord Piovego di via Venezia dovranno essere spostati nella residenza Fusinato di via Marzolo e dunque ha approvato un progetto da 5 milioni per ristrutturare il collegio Morgagni di via San Massimo, dove le stanze per studenti lasceranno spazio agli uffici; il Cda inoltre ha approvato il trasloco della biblioteca medica Pinali dal complesso anatomico di via Falloppio all’Orto botanico (865 mila euro) e alcuni interventi di restauro al Cus (760 mila euro), dove verrà costruito anche un bar.