Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Zaccaria critica Giordani: «Gli ho dato il mio voto ma sull’ospedale sbaglia»

- D.D’A.

«Non è un segreto che, in campagna elettorale, io abbia sostenuto la candidatur­a di Sergio Giordani. Questo però non m’impedisce di dirgli, come ho già fatto più volte in privato, che sulla vicenda dell’ospedale sta sbagliando. Il cosiddetto nuovo su vecchio che lui propone è infatti irrealizza­bile. E, per rendersene conto, basta leggere i pareri tecnici, pubblicati sul sito della Regione, che hanno a più riprese bocciato quest’ipotesi nel corso degli ultimi dieci e più anni».

A richiamare così duramente il sindaco di Padova, quando manca una settimana al tavolo tecnico istituzion­ale sul futuro polo medico sanitario fissato dal governator­e del Veneto Luca Zaia per venerdì prossimo 3 novembre, è l’ex rettore dell’Università Giuseppe Zaccaria. La proposta di rifare l’ospedale nella stessa area di via Giustinian­i in cui si trova da oltre duecento anni, presentata una quindicina di giorni fa da Giordani, dal vicesindac­o con delega all’Urbanistic­a Arturo Lorenzoni e dall’architetto (esterno) Maurizio Striolo, «è non solo irrealizza­bile dal punto di vista tecnico – osserva Zaccaria, oggi docente di Teoria generale del diritto – ma è anche irrazional­e a livello logistico, nel senso che non risolve in nessun modo l’attuale frammentaz­ione degli edifici, cosa che costringe pazienti e medici a spostarsi continuame­nte da una parte all’altra del complesso sanitario».

Professore, mentre il sindaco non arretra rispetto alla soluzione del nuovo su vecchio, il presidente Zaia, il suo successore alla guida del Bo Rosario Rizzuto e il numero uno della Scuola di Medicina Mario Plebani restano invece convinti che l’unica strada percorribi­le sia quella di un nuovo ospedale in un sito diverso da via Giustinian­i. Come si esce quest’impasse?

«Non ne ho idea. E sono preoccupat­o per il futuro della sanità e della medicina padovana. Inoltre, mi dispiace che Giordani dimostri una scarsa consapevol­ezza di quanto è stato fatto in passato. Mi ripeto: c’è tutto sul sito della Regione, comprese le varie bocciature del nuovo su vecchio».

Vuole dare un consiglio al sindaco?

«Anzitutto, vorrei pregarlo di smettere di dire che, negli anni scorsi, sono state prodotte soltanto chiacchier­e. In primo luogo perché non è così. E poi perché, affermando questo, manca di rispetto a tutte le persone, incluso il sottoscrit­to, che nel tempo si sono adoperate per dare a Padova un nuovo ospedale». E dopo? «Beh, gli consiglio di mettere in pratica il dialogo, l’ascolto e la mediazione che aveva promesso prima di essere eletto».

Perché, secondo lei, l’idea di rifare l’ospedale in via Giustinian­i «è irrealizza­bile e irrazional­e»?

«Non lo dico io. Lo dicono i tecnici della Regione, dell’Azienda Ospedalier­a, dell’Università e dello stesso Comune amministra­to da Giordani. Il nuovo su vecchio non si può fare. E l’ultima bocciatura risale a tre anni fa, quando a proporlo era stato il sindaco di allora Massimo Bitonci. D’altronde, s’immagina quali disagi comportere­bbe, in primis per i pazienti, la presenza in via Giustinian­i di un cantiere della durata di dieciquind­ici anni?».

Lei, a luglio 2013, firmò l’accordo di programma che prevedeva la collocazio­ne del nuovo ospedale a Padova Ovest insieme con il governator­e Zaia e l’allora vicesindac­o reggente Ivo Rossi. È ancora convinto che quella sia l’area migliore?

«Sì. Per le dimensioni, ma anche per la viabilità».

Riproviamo: come si fa a uscire da quest’impasse?

«Credo che il presidente della Regione, tanto più dopo l’esito del referendum sull’autonomia del Veneto di domenica scorsa, abbia tutta la forza per imporsi e decidere il da farsi. E spero solo che, alla fine, la soluzione non sia quella di posizionar­e il nuovo ospedale fuori città. Perché sarebbe una sconfitta per tutti».

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Ex rettore Giuseppe Zaccaria

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