Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Accoltellata al volto: «È stato un 13enne»
Portogruaro, la vittima accusa un ragazzino: «Voleva uccidermi». Forse una lite all’origine dell’aggressione
«Voleva uccidermi». Quando, ieri pomeriggio una donna di 32 anni di Portogruaro è arrivata all’ospedale, era sotto shock. Continuava a ripetere che il suo vicino di casa, di appena tredici anni, aveva intenzione di ucciderla. Lo aveva percepito dal suo sguardo, probabilmente, e dalla ferocia con la quale l’aveva aggredita.
Lei stava rientrando a casa quando il ragazzino si è avvicinato e, forse al culmine di una lite, ha estratto un coltello e l’ha ferita. Due i fendenti che l’hanno raggiunta: uno superficiale alla schiena e l’altro, più profondo, al volto.
La vicenda si è consumata intorno alle 16.30 in via Aldo Moro, non distante dal centro della città. I contorni dell’episodio sono ancora poco chiari e ieri sera i carabinieri della compagnia di Portogruaro stavano cercando di ricostruire i fatti.
Stando ai primi accertamenti, sembra che la donna sia stata ferita dal giovane appena fuori casa. I due abiterebbero vicini e non si esclude che tra loro ci fossero degli attriti che hanno portato al triste epilogo. È possibile che già altre volte abbiano discusso ma ieri sera questo aspetto non era ancora stato chiarito dagli investigatori.
La donna avrebbe raccontato di essere stata colpita due volte ma, alla fine, è riuscita a divincolarsi e a scappare per mettersi in salvo. Proprio in questa circostanza, mentre lei tentava in tutti i modi di allontanarsi, il 13enne l’avrebbe accoltellata alla schiena. L’ha colpita di lato e, per questo motivo, l’ha ferita solo superficialmente.
A lanciare l’allarme sono stati altri vicini di casa, attirati dalle grida. Una volta usciti hanno trovato la donna ricoperta di sangue, soprattutto al volto. Il taglio che le aveva provocato il tredicenne ha una lunghezza di circa sei centimetri e la trentaduenne subirà quasi certamente dei danni permanenti. Avrà per sempre una cicatrice. Un’ambulanza, arrivata qualche minuto più tardi, l’ha accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale di Portogruaro, dove è stata medicata.
«Non voglio più tornare a casa», continuava a ripetere la vittima. In serata i medici hanno deciso di dimetterla con una prognosi tra i 15 e i 20 giorni. Sarà lei stessa a raccontare ai militari, nelle prossime ore, che cosa è accaduto in quei pochi ma concitatissimi attimi.
I carabinieri di Portogruaro ieri pomeriggio hanno ascoltato alcuni testimoni e il minorenne che, avendo un’età inferiore ai 14 anni, non è imputabile. In questi casi la magistratura può valutare, in base all’eventuale pericolosità, una misura di libertà vigilata all’interno di un riformatorio giudiziario. Al momento, però, è troppo presto per fare ipotesi. Gli investigatori dovranno prima definire tutti i punti della vicenda che sono ancora oscuri.