Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Le sculture e lo spazio Nelle stanze canoviane il dialogo con Palladio e la vocazione antica

- Ve.Tu.

Scriveva Leopoldo Cicognara nel saggio sull’estetica «Del Bello» (1808), tra le sue opere più importanti: «Canova ha scolpito il grandioso, il profondo, il penetrante, il sublime; ha impresso nel suo marmo il carattere dell’anima». Ed è una luminosa galleria canoviana ad accompagna­re il visitatore nel percorso delle sale dell’ala palladiana, recentemen­te restaurate e restituite al pubblico, col maestro di Possagno grande protagonis­ta. Le cosiddette «stanze canoviane» sono l’ideale e accattivan­te proseguime­nto della mostra sul bicentenar­io del museo lagunare. L’excursus con i protagonis­ti dell’arte veneziana e veneta tra Sette e Ottocento si apre e chiude con un’infilata di gessi del Canova, bassorilie­vi di argomento religioso o di episodi tratti da poemi omerici, con le figure rappresent­ate pregne d’intensità e di una gestualità dolente. A interrompe­re il ritmo dei rilievi bidimensio­nal i, i grandi calchi dei due leoni creati per il monumento di papa Rezzonico, Clemente XIII, in San Pietro. I leoni, dalla forte resa naturalist­ica, incornicia­no la porta che dà accesso a una sala dove sono riuniti i bozzetti di Canova: dal giovanile gesso con i «Lottatori», prova per il concorso del 1771 della Tribuna degli Uffizi, esemplato sul gesso Farsetti di analogo tema, all’«Apollino» donato al momento dell’elezione ad accademico. Il tripudio canoviano e dei suoi armoniosi corpi scultorei è ambientato nel celebre Tablino della fabbrica palladiana, dove troviamo tra l’altro l’enorme cattedra in stile impero di Cicognara eseguita su disegno di Giuseppe Borsato a far da scenografi­a ad alcuni dei gessi più celebri dello scultore neoclassic­o, tra cui il «Busto di Napoleone» affiancato dall’aulica «Madama Letizia Bonaparte»; il pugilatore «Creugante», inviato da Canova in laguna nel 1802 per far conoscere la sua ultima invenzione di «forte carattere». Sculture fondate sulle regole della divina proporzion­e di cui ispiratric­e fu la Roma antica, vocazione che accomuna malgrado la secolare distanza - Canova al Palladio, rendendo ancor più intrigante il dialogo tra opere e spazio.

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Visita Corridoio Palladiano

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