Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
DigitalMeet, cultura e numeri da record
Padova, conclusa l’edizione 2017 con 143 eventi, 300 speaker e 19 mila presenze
La tecnologia è un’onda impetuosa e spumeggiante. È capace di travolgere l’uomo, di sbatterlo con violenza sugli scogli, di farlo affogare. «Ma se si impara a stare in piedi sul surf cambia tutto», sorride Gianni Potti, fondatore del DigitalMeet, la manifestazione della Fondazione Comunica e del Talent Garden di Padova che, nell’ultima settimana, con i suoi 143 eventi e 300 speaker ha conquistato quasi ventimila presenze raggiungendo anche le aree più marginali in dieci regioni d’Italia. Quest’anno gli eventi del DigitalMeet hanno spaziato dalla sicurezza sul web (cybersecurity) allo Iot (leggi Internet of Things, la rete delle cose che coinvolge l’automotive, la meccanica, l’agricoltura di precisione e altri processi industriali). «Ci siamo focalizzati sulla cultura della tecnologia - continua Potti - quell’insieme di strumenti che permettono di governare il mondo digitale e di evitare errori anche banali che possono portare a conseguenze pesanti, pericolose e costose per il portafoglio». In effetti, una password ovvia e facile da ricostruire, una frase di troppo sui social network o una leggerezza sul proprio sistema di home banking possono trasformare i vantaggi della tecnologia in un vero e proprio incubo. E il pubblico del DigitalMeet ormai questo lo sa, tanto che le presenze agli eventi sono quasi raddoppiate rispetto alle scorse edizioni. Non solo. Tra gli speaker, quest’anno, sono arrivate anche delle vere e proprie digistar: il padre del microchip Federico Faggin, le cui visioni del futuro tengono testa alla rivoluzione galileiana, e Kenjiu Matsushima, padre della robotica e «scout» del futuro della tecnologia. A dare maggiore forza all’evento la presenza dell’Ateneo di Padova guidato dal rettore Rosario Rizzuto. Appuntamento per il prossimo anno dal 17 al 21 ottobre. (al.a.)