Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Incitavano alla disobbedienza fiscale» Chiuse le indagini su 32 venetisti del Cnl
Riunioni organizzate per convincere i contribuenti a non pagare le tasse all’Italia, uno Stato che disconoscono. E clamorose proteste con tanto di resistenza alle forze dell’ordine e ai pubblici ufficiali impegnati a eseguire accertamenti, sfratti o pignoramenti, ma anche diffamazioni in Rete contro i militari autori di un controllo fiscale.
A novembre 2016 erano stati una ventina i venetisti che avevano subìto perquisizioni da carabinieri, finanza e Digos tra Vicentino, Trevigiano e Veronese: leader e militanti del «Comitato di liberazione nazionale del Veneto», guidato dalla veronese Patrizia Badii, già arrestata nell’inchiesta sui nuovi Serenissimi, e dal vicentino Ruggero Peretti. Ieri, dopo un anno di indagini effettuate dai carabinieri della procura berica e passate anche attraverso l’analisi dei tanti documenti, cellulari e pc sequestrati, è stato notificato ai loro avvocati, e ad ulteriori 12 persone, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
A firmare le undici pagine con il capo di imputazione, è il procuratore di Vicenza, Antonino Cappelleri. Trentadue appunto le persone indagate, per episodi avvenuti a marzo e settembre 2016, oltre che a gennaio 2017: si tratta per lo più di vicentini, ma nell’elenco compaiono anche veronesi, padovani e trevigiani. Rispondono a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla violazione di una legge del 1947, un decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato che prevede pene fino a cinque anni. Per l’accusa, un’associazione a delinquere che aveva lo scopo di istigare alla disobbedienza fiscale, che incitava i contribuenti a «ritardare, sospendere e non effettuare il pagamento delle imposte dirette o indirette». Questo sarebbe avvenuto su internet ma soprattutto nel corso di alcuni incontri di propaganda in diverse località, in cui si raccoglievano anche contributi. Ma vengono contestati anche il reato di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale che si sarebbe verificato quando i «gruppi di intervento rapido» davano supporto agli associati destinatari di controlli, pignoramenti e sfratti. Indagati, infine, pure per diffamazione, avvenuta sulla pagina Facebook del Cnl, in merito al controllo fiscale operato a marzo 2016 dalla finanza in una pizzeria di Trissino: il video del controllo, postato sui social, aveva scatenato una serie di commenti poco felici.
Ecco quindi i nomi degli indagati. Nel gruppo clnveneto.ch della veronese Patrizia Badii risultavano già i vicentini Gabriele Marco Perucca Orfei, noto per le proteste dei forconi, Maurizio Bedin, Orazio Scavezzon, Erica Scandian, Francesco Chicchellero e Enrico Carraro. Nel gruppo vicentino (clnveneto.com) con Ruggero Peretti come punto di riferimento, risultano invece i vicentini Maurizio Tregnago, Silvano Santini, Marco Caltran, Costantino Neresini, Katia Sanson, Vittorio Angelo Perin, Moreno Rigo e Massimo Panarotto, oltre al veronese Flavio Resentera e ai trevigiani Teresina Zorzi e Luigi Iarriccio.
A questa lista si aggiungono ora i vicentini Loris, Denis e Silvia Spezzapria, Germano Addondi, Andrea Matteazzi, Monica e Sabrina Pozzan, Franco Finozzi, Luca Gasparella, Vincenzo Bertolone, il veronese Franco Cozza e i padovani Matteo Ceola e Elisa Lazzarin.
«Sono rimasta delusa – commenta Patrizia Badii – perché per fermare gente come noi usano queste bassezze, accuse senza fondamento: non è vero che abbiamo denigrato e offeso le forze dell’ordine, quello che facciamo è legale. E poi sorprende che mi venga notificata la chiusura indagini tre giorni prima del processo per il Tanko-due, nel quale compaio tra gli imputati. Sono delusa è ovvio, ed è anche per questo che voglio tornare alla Serenissima Repubblica».