Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Mose, si cercano i fondi per pagare la Mantovani «A rischio la scadenza»

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«Se questo fermo dei cantieri durasse per qualche mese potremmo avere delle difficoltà a rispettare la scadenza del 30 dicembre 2018. Ma stiamo facendo il possibile per risolvere la situazione». Roberto Linetti, provvedito­re interregio­nale alle opere pubbliche, non vuole dire altro. Lo stop ai cantieri e la richiesta di decreto ingiuntivo da 20 milioni di euro da parte di Mantovani, principale socio del Consorzio Venezia Nuova, ha di nuovo alzato il livello di scontro tra l’impresa padovana e i commissari. Ma la soluzione non è così semplice, visto il ben noto problema contabile e finanziari­o di cui soffre il Cvn: da un lato Mantovani reclama 40 milioni di lavori non pagati (ma pure Condotte avrebbe crediti per oltre 7 milioni, Grandi Lavori Fincosit più di 10, anche se per ora stanno alla finestra), dall’altro il Provvedito­rato quei soldi li ha già versati, ma i commissari li hanno usati principalm­ente per pagare le sanzioni fiscali (28 milioni) e la maxi-rata da 267 milioni del mutuo con la Banca europea degli investimen­ti. Così oggi che arrivano altri soldi – 50 milioni di nuovi finanziame­nti più circa 70 di voci residue dello scorso anno – non si potrebbero usare per pagare vecchi lavori, ma solo opere nuove e si sta cercando una soluzione. Il Consorzio starebbe cercando di andare incontro a Mantovani con qualche pagamento (6-7 milioni) e 18 milioni di euro di nuovi lavori all’Arsenale. «Il ministro Graziano Delrio ha dichiarato che i soldi per finire il Mose ci sono - dice l’ad di Mantovani Maurizio Boschiero - Noi vogliamo solo essere pagati per quello che abbiamo fatto». (a. zo.)

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