Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Nuovo ospedale, Mantoan fissa i paletti: «Non è dei padovani ma di tutti i veneti»

Il dirigente : «Si fa a Padova perché c’è il Bo, il Giustinian­eo resta dov’è»

- di Davide D’Attino

Cresce l’attesa per sapere se e come si sbloccherà la vicenda del nuovo ospedale di Padova. La riunione del tavolo tecnico istituzion­ale, convocata dal governator­e del Veneto Luca Zaia per fare il punto della situazione, è stata rinviata di tre giorni. Da venerdì 3 a lunedì 6 novembre. E mentre il sindaco Sergio Giordani resta convinto della bontà della sua proposta, che prevede il rifaciment­o del polo medico sanitario nella stessa area di via Giustinian­i in cui si trova da oltre due secoli, Regione e Università rimangono invece altrettant­o ferme sulla loro posizione, diametralm­ente opposta rispetto a quella del primo cittadino: «Nuovo su vecchio non si può fare – continuano a ripetere Palazzo Balbi e Bo – Padova ha bisogno di un nuovo ospedale in un sito diverso da quello attuale». Un comune sentire, quello tra il presidente Zaia e il rettore Rosario Rizzuto, che trova l’ennesima conferma nelle parole di Domenico Mantoan, da sette anni segretario regionale per la Sanità, e di Mario Plebani, numero uno della Scuola di Medicina.

«Mi pare che tutti siano d’accordo sul fatto che Padova, per mantenere e implementa­re i livelli di cura, di didattica e di ricerca, necessiti di un nuovo ospedale. Vorrei però che fosse chiaro – sottolinea Mantoan, tra i relatori ieri mattina nell’Aula Magna del Bo a un convegno sulla carenza di medici in Veneto – che non stiamo parlando di un ospedale qualsiasi, bensì di un ospedale di caratura regionale, anzi europea. Di un policlinic­o universita­rio, con dentro tutte le più alte specialità, che sia un punto di riferiment­o non solo per tutto il Veneto, ma anche per l’Europa intera. Insomma non stiamo parlando dell’ospedale di Padova, ma dell’ospedale di tutti i veneti, con un respiro europeo e fatto a Padova per la grande tradizione medica e sanitaria che c’è in questa città». Al momento, spiega Mantoan, il boccino è nelle mani di Zaia e Giordani. «Il presidente della Regione e il sindaco di Padova si stanno confrontan­do. Ed è giusto così, perché il compito di scegliere spetta alla politica. Poi, se e quando ci verrà richiesto, entreremo in campo noi tecnici. D’altronde – ricorda il numero uno della sanità veneta – io c’ero quando si è parlato di Padova Ovest, c’ero pure quando si è parlato di Padova Est e c’ero anche quando si è parlato di nuovo su vecchio...». Mantoan preferisce non sbilanciar­si oltre, ma chiarisce un punto focale e cioé che a prescinder­e dall’area in cui verrà realizzato il nuovo policlinic­o, in via Giustinian­i resterà un ospedale cittadino. Nessun «buco nero» quindi, al contrario di quanto temuto da Giordani e dal suo vice Arturo Lorenzoni. I concetti espressi da Mantoan sono condivisi in toto da Plebani. «Nel 2022 la nostra Università compirà 800 anni. E non vorrei che – scandisce il presidente della Scuola di Medicina a proposito del nuovo ospedale – si perdesse di vista l’importanza di una storia simile per manovre di corto respiro». L’università preferisce non soffermars­i sull’area demandando la scelta alla politica ma Plebani ne approfitta per sollevare uno dei temi fondamenta­li per uscire dalla paralisi. «Zaia dica chiarament­e che la Regione ha i soldi per fare un nuovo ospedale e vedrete che, così facendo, creerà le condizioni per uscire dall’impasse».

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