Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Le bombe intelligenti contro i tumori vincono la Start Cup tra le università
Tre Startup del Bo si aggiudicano i primi tre posti: rivoluzioneranno sanità e industria
Tripletta e concorrenza sbaragliata. Il Bo conquista il podio e torna da Verona con tre dei cinque premi messi in palio da Start Cup Veneto 2017, la competizione per la migliore idea d’impresa espressa in forma di business plan, organizzata dai tre Atenei di Padova, Verona e Venezia Ca’ Foscari in collaborazione con l’associazione Pni Cube e le Ferrovie dello Stato. In totale, i ricercatori del Bo portano a casa un bottino di 15 mila euro, che ora verrà impiegato per trasformare i tre progetti in realtà e avviare le startup in Veneto.
Ai nastri di partenza quest’anno si sono presentati 41 gruppi, per un totale di 200 partecipanti. Solo nove gruppi però hanno superato la prima tappa del concorso e hanno potuto accedere alla finale di Verona, dopo aver ricevuto un «Angelo» ciascuno lo scorso luglio all’Orto botanico di Padova. E per quanto riguarda i gradini più alti del podio, la scelta della giuria è caduta proprio su tre gruppi padovani. Il primo posto (e il premio da 6 mila euro) è andato al gruppo ItamPharma, promosso da tre ricercatori di Scienze molecolari e guidato da Chiara Nardon: la loro proposta consiste in un brevetto terapeutico che sgancia una «bomba» antitumorale, grazie a un nanovettore biocompatibile che contiene biomolecole con effetto chemioterapico. Una soluzione innovativa che consente di trasportare l’agente antitumorale all’interno dell’organismo e di localizzare l’intervento contro tumori aggressivi come alcune varietà di quelli alla mammella e alla prostata, con un’efficacia in vitro che supera quella di altri trattamenti. Al secondo posto il gruppo Finapp, promossa da quattro docenti di Fisica e Astronomia e guidato da Luca Stevanato, che incassa 5 mila euro grazie ad un sensore che sfrutta la radiazione cosmica per misurare la quantità di acqua immagazzinata nel suolo su un’ampia superficie: in questo modo, gli astrofisici possono fornire indicazioni in tempo reale per ottimizzare l’irrigazione. Uno strumento utile non solo agli agricoltori, ma anche ai gestori delle dighe e a enti pubblici come Protezione civile, Arpav e Vigili del fuoco. Terzo posto e premio di 4 mila euro per Prorob , gruppo promosso da tre dottori di ricerca in Meccatronica e guidato da Luca Barbazza che ha esplorato il mondo della robotica al servizio delle imprese. Il loro sistema di movimentazione industriale infatti è costituito da robot paralleli a cavi e da robot mobili, collegati a dei sistemi di assemblaggio e produzione che consente di massimizzare tutte le fasi del processo. Un esempio pratico di cosa si intende con Industria 4.0: Prorob infatti consente alle aziende di trasportare i materiali sulle stazioni di montaggio in modo sincronizzato ed efficiente, evitando sprechi e movimentazioni inutili. Senza contare che l’innovazione riduce i rischi per gli operai addetti agli spostamenti manuali del materiale.
Per la cronaca, i tremila euro del quarto posto vanno a Hbi Tech, gruppo che unisce un ricercatore di Bolzano, un imprenditore e un ingegnere chimico, e al loro processo di conversione idraulica che consente di trasformare i substrati vegetali di scarto in un materiale simile al carbone fossile; i duemila euro del quinto posto invece vanno al gruppo If’s Ict for Families di Verona, grazie all’invenzione di un coach virtuale che aiuta anziani e disabili nelle attività quotidiane con servizio di controllo remoto. Tra un mese, a Napoli, i vincitori parteciperanno alla finale nazionale di Start Cup. E a questo punto Padova ha tutte le carte in regole per aggiudicarsi il Premio nazionale per l’innovazione.