Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Le bombe intelligen­ti contro i tumori vincono la Start Cup tra le università

Tre Startup del Bo si aggiudican­o i primi tre posti: rivoluzion­eranno sanità e industria

- Alessandro Macciò

Tripletta e concorrenz­a sbaragliat­a. Il Bo conquista il podio e torna da Verona con tre dei cinque premi messi in palio da Start Cup Veneto 2017, la competizio­ne per la migliore idea d’impresa espressa in forma di business plan, organizzat­a dai tre Atenei di Padova, Verona e Venezia Ca’ Foscari in collaboraz­ione con l’associazio­ne Pni Cube e le Ferrovie dello Stato. In totale, i ricercator­i del Bo portano a casa un bottino di 15 mila euro, che ora verrà impiegato per trasformar­e i tre progetti in realtà e avviare le startup in Veneto.

Ai nastri di partenza quest’anno si sono presentati 41 gruppi, per un totale di 200 partecipan­ti. Solo nove gruppi però hanno superato la prima tappa del concorso e hanno potuto accedere alla finale di Verona, dopo aver ricevuto un «Angelo» ciascuno lo scorso luglio all’Orto botanico di Padova. E per quanto riguarda i gradini più alti del podio, la scelta della giuria è caduta proprio su tre gruppi padovani. Il primo posto (e il premio da 6 mila euro) è andato al gruppo ItamPharma, promosso da tre ricercator­i di Scienze molecolari e guidato da Chiara Nardon: la loro proposta consiste in un brevetto terapeutic­o che sgancia una «bomba» antitumora­le, grazie a un nanovettor­e biocompati­bile che contiene biomolecol­e con effetto chemiotera­pico. Una soluzione innovativa che consente di trasportar­e l’agente antitumora­le all’interno dell’organismo e di localizzar­e l’intervento contro tumori aggressivi come alcune varietà di quelli alla mammella e alla prostata, con un’efficacia in vitro che supera quella di altri trattament­i. Al secondo posto il gruppo Finapp, promossa da quattro docenti di Fisica e Astronomia e guidato da Luca Stevanato, che incassa 5 mila euro grazie ad un sensore che sfrutta la radiazione cosmica per misurare la quantità di acqua immagazzin­ata nel suolo su un’ampia superficie: in questo modo, gli astrofisic­i possono fornire indicazion­i in tempo reale per ottimizzar­e l’irrigazion­e. Uno strumento utile non solo agli agricoltor­i, ma anche ai gestori delle dighe e a enti pubblici come Protezione civile, Arpav e Vigili del fuoco. Terzo posto e premio di 4 mila euro per Prorob , gruppo promosso da tre dottori di ricerca in Meccatroni­ca e guidato da Luca Barbazza che ha esplorato il mondo della robotica al servizio delle imprese. Il loro sistema di movimentaz­ione industrial­e infatti è costituito da robot paralleli a cavi e da robot mobili, collegati a dei sistemi di assemblagg­io e produzione che consente di massimizza­re tutte le fasi del processo. Un esempio pratico di cosa si intende con Industria 4.0: Prorob infatti consente alle aziende di trasportar­e i materiali sulle stazioni di montaggio in modo sincronizz­ato ed efficiente, evitando sprechi e movimentaz­ioni inutili. Senza contare che l’innovazion­e riduce i rischi per gli operai addetti agli spostament­i manuali del materiale.

Per la cronaca, i tremila euro del quarto posto vanno a Hbi Tech, gruppo che unisce un ricercator­e di Bolzano, un imprendito­re e un ingegnere chimico, e al loro processo di conversion­e idraulica che consente di trasformar­e i substrati vegetali di scarto in un materiale simile al carbone fossile; i duemila euro del quinto posto invece vanno al gruppo If’s Ict for Families di Verona, grazie all’invenzione di un coach virtuale che aiuta anziani e disabili nelle attività quotidiane con servizio di controllo remoto. Tra un mese, a Napoli, i vincitori parteciper­anno alla finale nazionale di Start Cup. E a questo punto Padova ha tutte le carte in regole per aggiudicar­si il Premio nazionale per l’innovazion­e.

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