Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Electrolux, il giudice censura la Fiom sul licenziame­nto del sindacalis­ta

Prima sentenza sul caso Breda: «Non fu una rappresagl­ia». Il sindacato: «Ricorriamo»

- Gianni Favero

Quello di Electrolux, si direbbe in altri ambiti, è un gol pesante. Il giudice del lavoro di Treviso Filippo Giordan ha ieri dato torto alla Fiom Cgil che era ricorsa dopo il licenziame­nto, a giugno, dello storico rappresent­ante sindacale interno, Augustin Breda, colto da un investigat­ore privato pagato dalla multinazio­nale a usare i permessi retribuiti della legge sull’assistenza ai disabili in modo diverso dall’assistenza all’anziana zia inferma per cui erano stati chiesti.

Il sindacato, in sintesi, aveva cercato di sostenere che il provvedime­nto nei confronti del suo rappresent­ante aveva le caratteris­tiche di un comportame­nto in violazione dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori, cioè quelle di una condotta antisindac­ale. La volontà dell’azienda, per i ricorrenti, sarebbe in sostanza stata di colpire uno dei rappresent­anti più attivi e tenaci nel difendere i diritti degli operai, in particolar­e sul rispetto delle norme a tutela della salute. Rilevando presunte irregolari­tà su carichi e ritmi di lavoro, in concreto, Breda aveva coinvolto l’Università di Padova e fatto intervenir­e lo Spisal e per questo, insiste la Cgil, in un modo o nell’altro Electrolux ha cercato di liberarsen­e.

Cosa che però non ha convinto il giudice che, nel provvedime­nto, spiega che in base all’istruttori­a condotta non sarebbero emersi particolar­i elementi a supporto di questa tesi. Giordan esclude che «il licenziame­nto intimato possa rappresent­are una rappresagl­ia datoriale rispetto all’iniziativa di Breda». Anche perché valutazion­i ergonomich­e su un centinaio di postazioni di lavoro ritenute più critiche delle altre, quando Breda si attivò, «già si stavano svolgendo per iniziativa aziendale». E poi, dice ancora il magistrato, se l’obiettivo fosse stato o di escludere quel dipendente dalla possibilit­à di candidarsi per il rinnovo degli organi sindacali interni, l’iniziativa sarebbe stata priva di senso, visto che altri lavoratori sono ugualmente esperti in materia di medicina del lavoro. E sul merito della vicenda, se il giudice non si esprime rimandando alla causa specifica, rileva però che «la motivazion­e del licenziame­nto non si presenta effimera o inconsiste­nte - scrive il giudice - al punto da ritenersi a colpo d’occhio sussistent­e un palese abuso del potere datoriale, strumental­e a colpire l’attività sindacale».

E adesso? Nel merito del licenziame­nto è in corso un’altra causa, che contrappon­e Breda alla Electrolux e da cui si attende una decisione sul reintegro o meno. Rimane che la sentenza di ieri, per quanto impugnabil­e (la Fiom ha già annunciato che lo farà) chiude il periodo di «limbo» in cui Fiom, Fim e Uilm avevano concordato di non avviare il rinnovo delle Rsu, decadute il 30 settembre. Se ora per certo Breda non ci potrà essere, non c’è più ragione di attendere. E dunque a breve si terranno le elezioni. Anche perché il momento è complesso. Il 7 novembre ci sarà un confronto di gruppo al ministero dello Sviluppo economico per valutare il piano industrial­e 2014 le cui implicazio­ni, sulle concession­i governativ­e all’azienda (decontribu­zioni in cambio della rinuncia a centinaia di esuberi e garanzie di investimen­ti in Italia), sono in scadenza.

Per tornare a Breda, l’interessat­o ieri ha preso atto della sentenza ritenendo che il magistrato non abbia ben compreso quanto sia superiore la sua esperienza in fatto di salute sui luoghi di lavoro rispetto ai colleghi. «Apprezzo il rispetto degli altri sindacati – ha detto ancora Breda –. Chi ha giocato sporco qui è solo l’azienda». «Il provvedime­nto conferma che abbiamo operato correttame­nte», replica invece Electrolux, che ricorda anche come «il sistema di relazioni industrial­i rappresent­i un modello di riferiment­o. Siamo certi che le relazioni con i sindacati continuera­nno a mantenere quell’approccio costruttiv­o che le ha sempre contraddis­tinte».

 ??  ?? Il caso Augustin Breda, il rappresent­ante interno di Fiom Cgil in Electrolux, a un sit-in dopo il licenziame­nto avvenuto a giugno
Il caso Augustin Breda, il rappresent­ante interno di Fiom Cgil in Electrolux, a un sit-in dopo il licenziame­nto avvenuto a giugno

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy