Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La strage di Bologna e il «pizzino» di Maggi «Date i detonatori agli amici di Cavallini»

L’ORDIGNO ALLA STAZIONE I LEGAMI CON LA DESTRA VENETA L’indagine lega ordinovist­i e Nar. La notte a Treviso prima della bomba e il piano per uccidere Stiz

- Andrea Priante

di Fioravanti che sapeva di poter contare sull’appoggio logistico che Cavallini avrebbe potuto offrirgli a Treviso». Un altro neofascist­a, interrogat­o, raccontò che «l’omicidio sarebbe stato preceduto da un attentato di eccezional­e gravità, che avrebbe “riempito le pagine dei giornali” nella prima settimana di agosto».

Il gup di Bologna fa seguire la «disponibil­ità di armi ed esplosivo» di Cavallini con «i comprovati rapporti con Carlo Digilio, responsabi­le del tiro a segno di Venezia». Una certa importanza riveste quindi il «pizzino» scritto in quegli anni da Carlo Maria Maggi e riscoperto ora dalla procura tra i documenti di un altro processo, nel quale si legge: «I D. del Tsn possiamo farli avere agli amici di G.C. a parziale piccolo indennizzo di quello che hanno perso». Secondo le ricostruzi­oni, «D» starebbe per «detonatori» e «Tsn» per «Tiro a segno nazionale», quello che Digilio gestiva al Lido. «G.C.», infine, sarebbe proprio Gilberto Cavallini. Tesi smentita dall’avvocato Mattia Finarelli, che difende il 66enne. Ma per l’accusa, in questo foglietto (ne è spuntato anche un secondo: «È venuto un emissario di G.C.») starebbe la prova che Ordine Nuovo era pronto a fornire esplosivi ai Nar.

Stando alla procura di Bologna, Fioravanti, Mambro e Ciavardini sarebbero arrivati in Veneto la notte tra il 31 luglio e l’1 agosto 1980, il giorno prima della strage. Cavallini li avrebbe ospitati a Villorba, dove viveva con la compagna, fornendo l’Opel Kadett sulla quale si sarebbero spostati tra Padova e Venezia, utilizzand­ola anche nel viaggio verso Bologna, in tempo per piazzare la bomba alla stazione.

Disponendo il rinvio a giudizio dell’ergastolan­o, il giudice ritiene «sostenibil­e» non soltanto la tesi dell’esistenza di «strettissi­mi vincoli di militanza armata all’epoca intercorre­nti tra Cavallini e Fioravanti» e della «compresenz­a relativame­nte stabile dei quattro nel medesimo luogo (il Veneto, ndr) nel periodo immediatam­ente precedente e successivo alla strage» ma anche – ed è questo l’elemento che potrebbe riscrivere la genesi della strage – dell’ipotesi che «i rapporti tra Cavallini con ambienti della destra eversiva veneta (Ordine Nuovo, ndr) e romana (il gruppo rivoluzion­ario di Fioravanti, ndr) , ne facevano elemento di collegamen­to tra i due ambienti».

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(foto a destra) Il foglietto Sotto, il «pizzino» attribuito a Maggi : fu sequestrat­o a Claudio Bressan nel 1982, riemerge ora nell’inchiesta su Cavallini e la strage di Bologna
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