Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Tentò di rapire il nipote quattordicenne del «re della birra» Dopo due anni e mezzo Silvestrin può lasciare il carcere
Due anni e mezzo dopo aver pianificato di rapire un ragazzino, il ristoratore padovano Massimo «Zebbra» Silvestrin ha ottenuto di lasciare il carcere per trasferirsi in una comunità di Vicenza. Si tratta dell’uomo che, con altri due (padre e figlio rodigini), il 27 gennaio 2015 tentò il sequestro a scopo di estorsione del nipote 14enne di un imprenditore di Thiene, leader nella distribuzione della birra.
Già condannato in Appello a sette anni di reclusione, a inizio 2018 affronterà il terzo grado di giudizio.
A giugno la Cassazione aveva sostenuto che «è plausibile il pericolo di recidiva, seppure non imminente» per Silvestrin, di qui la necessità del carcere, anche perché il «controllo a distanza fisico», quindi il braccialetto elettronico, «non gli impedirebbe di tenere contatti finalizzati a commettere altre condotte della stessa specie di quelle per le quali di procede».
Due mesi fa però, di fronte a una nuova richiesta di lasciare il carcere, Silvestrin ha ottenuto il via libera da parte della Corte d’assise d’appello di Venezia: una comunità protetta - è la tesi - basta a impedirgli di commettere nuovi reati. «C’è il rammarico che si sia dovuto attendere così tanto per ottenere i domiciliari» commenta il suo legale, Fabio Targa, che aveva fatto leva sulla «positiva condotta carceraria» del suo assistito, su sopraggiunti problemi di salute e sul «sostanziale ravvedimento».