Dal reggae al pop: il mito «Madness» torna ad esibirsi

Lo ska, senza di loro, sarebbe stato molto diverso. A sette anni dalla loro ultima tappa milanese, i Madness tornano in Italia con una data fissata oggi al Gran Teatro Geox di Padova per presentare l’ultimo «Can’t touch us now» (ore 21, info www.zedlive.com). Il pezzo è stato registrato in tre settimane nei Toe Rag Studios ed è stato prodotto da Clive Langer (al fianco della band da molto tempo e artefice dei picchi più alti della carriera della band) e da Liam Watson, vincitore di un Grammy per il suo lavoro su «Elephant» dei White Stripes.

Canzoni come «Mr Apples», «Mumbo jumbo», «Blackbird» e la title track riescono a cogliere in pieno la combinazione di pop, reggae e soul che ha reso inimitabile la band. La data padovana sarà l’occasione anche per lanciare il greatest hits, in uscita il 17 novembre, «Full house: the very best of Madness».

Per chi non li conoscesse i Madness hanno piazzato dissacranti hit in Inghilterra sul finire degli anni Settanta, godendosi un grande successo per la prima metà degli anni Ottanta. Il gruppo poi si è sciolto e ricomposto diverse volte, interrompendo l’attività dal 1986 al 1992, ma ritrovando la formazione originaria solo nel 2013. A Padova questa sera suonerà il chitarrista Chris Foreman, il tastierista Mike Barson, il sassofonista Lee Thompson, il cantante Graham “Suggs” McPherson, il batterista Daniel Woodgate e il bassista Mark Bedford.

Ad aprire il live gli italiani Giuda.

Protagonisti A sinistra «Madness» A destra Margherita Morpurgo con Antonella Agnello, presidente Soroptimist Padova. Tutte le foto evento Soroptimist su www.corriered elveneto.it