Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Stop a Padova Est, l’ospedale verso Ovest
Giordani scrive a Zaia in vista del 6 novembre: «Non cedo le aree di San Lazzaro»
Il sindaco Sergio Giordani lo aveva detto a voce in diverse occasioni nelle ultime settimane. Ieri lo ha scritto nero su bianco in una lettera inviata al governatore Luca Zaia in vista del tavolo istituzionale del 6 novembre. «I recenti pareri della Corte dei conti obbligano i Comuni a valorizzare i beni di loro proprietà», scrive Giordani sottointendendo che Padova non cederà mai gratis le aree di San Lazzaro alla Regione. La traduzione è semplice: si riavvicina Padova Ovest.
Il professor Mario Bertolissi (docente universitario e consulente del governatore Luca Zaia) «salva» il capogruppo del Pd Gianni Berno.
In difesa di Berno, di cui ieri sera in consiglio comunale veniva contesta l‘incompatibilità tanto da chiederne la decadenza, è infatti intervenuto (a sorpresa) un parere pro veritate del noto costituzionalista del Bo, peraltro di recente inserito all’interno del team tecnico legale che affiancherà il presidente della Regione Luca Zaia nella trattativa per l’autonomia col governo. In sostanza, interpellato dallo stesso Berno, Bertolissi (la cui posizione è stata letta in aula dal segretario generale di Palazzo Moroni Giovanni Zampieri) ha «scagionato» il consigliere democratico, sostenendo che il fatto di essere in causa con il Municipio per questioni d’interesse collettivo e non privato non costituisce un ostacolo al ruolo ricoperto nel parlamentino padovano. La vicenda, come si ricorderà, è quella relativa al ricorso al Tar contro la costituzione dei Comitati di quartiere che Berno (insieme con l’allora consigliere del Pd, oggi assessore, Andrea Micalizzi) aveva presentato a dicembre 2014. Ricorso, che riteneva illegittimo quel provvedimento perché approvato soltanto dalla giunta e non anche dall’assemblea cittadina, che era poi stato respinto a luglio 2015 e dopo appellato al Consiglio di Stato a febbraio 2016 (il giudizio è tuttora pendente): «Per oltre due anni – ha attaccato Matteo Cavatton, capogruppo di Bitonci Sindaco – Berno è stato insolvente verso il Comune di cui fa parte, dato che il Tar l’aveva condannato a pagare le spese processuali per un totale di circa tremila euro e lui l’ha fatto soltanto qualche giorno fa. Inoltre Berno si trova in un gigantesco conflitto d’interessi, dato che si trova ancora in causa con l’amministrazione in cui siede in maggioranza. Quindi, se quest’aula non sancirà la sua decadenza, lo farà presto un giudice». Puntuale la replica di Berno: «Si tratta di un contenzioso che riguarda il mio status di consigliere comunale e non di cittadino privato. E, ai miei danni, è stata condotta una campagna mediatica giuridicamente infondata». Ma più delle parole di Berno sono valse quelle del professor Bertolissi che hanno convinto la maggioranza, compresi gli esponenti che avevano qualche perplessità, a «salvare» il capogruppo del Pd. (d.d’a.)