Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Sospette tangenti sul fotovoltai­co In undici nei guai

- A.A.

Escono i politici, entrano numerosi imprendito­ri. Si è chiusa così l’inchiesta del pm Sabrina Duò sul business intrapreso negli anni scorsi da Asm Set Srl, al 51 per cento di Asm che è la municipali­zzata del Comune, nel campo degli impianti fotovoltai­ci sui tetti di edifici pubblici. Nei giorni scorsi è arrivato l’avviso di chiusura indagini a 11 persone. Ovvero Nicola Masiero, 55enne di Rovigo ex direttore tecnico di Asm Set; Elena Grandi, 48enne rodigina ex presidente di Ascom Rovigo e socia al 25 per cento della società Elektra; Stefano Zennaro, 52enne rodigino; Thomas Carraro, 40enne di Rovigo, socio di Elektra; Stefano Marchetto, 45 anni di Rovigo, per la Globo Asfalti di Rovigo; Michele Saltarelli, 30enne di Abano Terme per la Celen di Lendinara; Andrea Sterza, 51enne di Lendinara, per la Esseimpian­ti di Lendinara; Giuseppe Sofia, 57 anni, di Vicenza, per la Conergy (in liquidazio­ne) di Vicenza; Alessandro Cremonesi, 50enne di Rovato (Brescia), per la Nrg Agrivis di San Zeno Naviglio (Bs); Franco Zonta, 55enne di Mirano, per la Schuco Internatio­nal Italia di Padova; Michele Torri, 30enne di Quinzano d’Oglio (Brescia), per la Torri Solare sempre del comune bresciano.

L’inchiesta è partita su un appalto per la realizzazi­one di un impianto fotovoltai­co nel comune altopolesa­no di Bagnolo di Po denominato «Piarda solare», che è stato commission­ato dall’amministra­zione comunale nell’area dell’ex pesa pubblica per poi vendere energia rinnovabil­e all’Enel. Il Comune indice la gara da circa 600 mila euro e vi partecipa solo Asm Set che, poi affida in subappalto la realizzazi­one dell’impianto alla società Elektra. A presentare un esposto in Procura su quanto stava avvenendo è stato proprio un ex socio di Elektra. A questo punto Masiero avrebbe indotto gli imprendito­ri a dargli tangenti pari al 15, talvolta 20 per cento dell’importo dei lavori. A sua volta il 55enne rodigino, per permettere l’evasione delle imposte sui redditi e dell’Iva, emetteva fatture per operazioni inesistent­i. Inoltre Masiero e la moglie Grandi, in concorso, avrebbero emesso fatture false per quasi 450.000 euro tra il 2011 ed il 2013. Ad uscire dall’inchiesta dopo esser stati inizialmen­te indagati sono l’ex presidente di Asm Set Nello Chendi (Pd), il sindaco di Bagnolo di Po Pietro Caberletti (Pd) e il direttore di Asm Set Massimo Nicoli oltre al socio di Elektra Enrico Taschin. Chendi commenta la sua uscita di scena dall’inchiesta come «la restituzio­ne dell’onore, a me ed alla mia famiglia. Ho sempre sostenuto che come presidente non mi sono mai occupato degli aspetti gestionali ma solo degli indirizzi». Chendi rivendica anche che col fotovoltai­co «Asm Set è arrivata a fatturare anche 40 milioni di euro all’anno».

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