Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Polo natatorio, è bufera sui debiti di Veneto Nuoto «In dieci anni il Comune ha speso più di 13 milioni»
«Il polo natatorio è costato al Comune dal 2006 a oggi oltre 13 milioni di euro». Un conto calcolato dall’assessore al Bilancio, Susanna Garbo. Nel conteggio, i canoni versati per la gestione (245 mila euro più Iva annui), 1,4 milioni per il lodo Baldetti (definito in conciliazione per ritardata consegna ai privati dei terreni delle vecchie piscine di Porta Adige) e gli 8,5 milioni al centro della trattativa tra Palazzo Nodari e Unipol, frutto dei rapporti tra la banca e Veneto Nuoto. «L’amministrazione – spiega Garbo – può chiedere la restituzione della gestione delle piscine e ipotizzare la risoluzione in danno con la controparte Veneto Nuoto, ma è altrettanto ipotizzabile che questa possa opporsi alimentando altri contenziosi».
Nella convenzione tra Veneto Nuoto e Comune quest’ultimo s’impegna a surrogare, in caso di mancato pagamento delle rate del mutuo, la società nel rapporto bancario. Fatto esplicitato pure da Massimo Bergamin nella relazione per il secondo anno di mandato: «Sulla scorta della convenzione relativa al project e un relativo atto della giunta dell’epoca, il Comune si è surrogato tutte le obbligazioni attive e passive di Veneto Nuoto nei confronti del finanziatore Unipol».
Ieri, però, il sindaco ha sottolineato: «Non ho mai riconosciuto come valida la surroga, l’amministrazione sta valutando una complessa ipotesi conciliativa, con l’auspicio di accordo tra debitore e banca».