Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Uccide la madre malata di cancro
Romeno di 22 anni accoltella in casa, in centro città, la mamma di 49 anni La donna era a uno stadio terminale, il giovane ha problemi psichiatrici
Malato di disturbo psichiatrico bipolare in forma grave, ieri notte ha accoltellato svariate volte la madre di 49 anni, Tatiana Lenuta Halapciug, malata terminale di cancro. Interrogato dal pubblico ministero, ha detto che pensava di essere Dio e che la donna fosse il diavolo.
Da ieri è in carcere a Rovigo per l’omicidio della madre il giovane Bogdan Stefan Halapciug, un romeno 22enne disoccupato che dal 2014 è alle prese con una storia di ricoveri in Psichiatria per Trattamenti sanitari obbligatori (Tso) e anche un tentato suicidio.
L’omicidio è avvenuto ieri notte, attorno alle 4, in centro a Rovigo. Bogdan Halapciug ha ucciso la madre nel loro appartamento al primo piano di una palazzina a due piani al civico 33 di via Pascoli, dove abita col padre, anch’egli romeno e che lavora come muratore.
Il 22enne ha preso un coltello da cucina e ha aggredito la madre che s’era addormentata su una poltrona in salotto. Il padre, che pochi minuti prima dell’omicidio s’era svegliato per fumare ed era tornato a letto, s’è accorto troppo tardi dell’accaduto e ha solo potuto impedire al figlio di continuare ad inferire sul corpo ormai senza vita di Tatiana Halapciug che lavorava come colf in città, tra case private e palestre.
A dare l’allarme al 113 è stato proprio il padre del giovane. Il giovane romeno è stato arrestato in flagranza di reato. Interrogato ieri mattina dal Pm di turno in Questura, ha spiegato di aver ucciso sua madre perché lui si sentiva come Dio mentre la donna era il Diavolo.
Per ora, Bogdan Halapciug non ha dato segno di pentimento e di aver realizzato pienamente cosa ha fatto. Il giovane è in cura con pesanti trattamenti farmacologici quotidiani da fine 2014 ovvero da quando ha tentato di togliersi la vita gettandosi dall’appartamento dove abita.
Sottoposto in quella occasione a Tso, è ricaduto nuovamente in uno stato di grave crisi psichiatrica all’inizio dell’anno, quando è stato necessario intervenire con un altro Trattamento sanitario obbligatorio.
Michele Ciolino, avvocato difensore di fiducia del 22enne romeno, non ha alcun dubbio. «Il mio cliente è una persona molto malata che ha bisogno innanzitutto di essere curato — spiega — Nonostante il dolore immenso per la tragedia, il padre gli è vicino».
L’allarme Il padre ha scoperto il ragazzo che infieriva sul cadavere con una lama da cucina Il delirio dell’assassino L’ho ammazzata perché io sono Dio e lei era il Diavolo